(Adnkronos) – Nella telefonata fake con il duo comico russo “ho ribadito le posizione che sostengo anche pubblicamente” e “viene ribadita e confermata la coerenza del governo nelle decisioni di politica estera”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa parla della conversazione avvenuta a settembre e diffusa nei giorni scorsi con un audio di circa 13 minuti. “
Giorgia Meloni sulla chiamata fake
Sul finale ho avuto un dubbio, soprattutto quando è venuto fuori il nazionalismo ucraino che è un tipico tema della propaganda russa – ha detto ancora la premier – Ho avuto un dubbio e ho segnalato la cosa all’ufficio diplomatico, lì credo ci sia stata una superficialità nel procedere ed è questo il motivo per cui stamattina il consigliere Talò ha rassegnato le dimissioni”.
“Lo voglio ringraziare, il suo è un gesto di grande responsabilità”, fatto nella “consapevolezza” della “superficialità” con cui è stata gestita la vicenda, “ma che racconta una persona a servizio delle istituzioni da qualche decennio, è stato anche al mio servizio e io credo che abbiamo gestito almeno altre 80” telefonate con leader esteri. “Io credo di essere il premier che ha incontrato come nessun un altro” altri capi di governo “e mi spiace che in questo inciampo si possa mettere in discussione il lavoro fatto, ma vedete più fai più rischi. Siamo tutti dispiaciuti, Talò se ne è assunto la responsabilità. Ringrazio lui e l’ufficio diplomatico. Dopodiché, nello specifico, se una telefonata viene passata da Palazzo Chigi è data per buona…”.
L’errore commesso
“Credo che questo sia stato l’errore principale fatto dall’ufficio diplomatico. Io ho segnalato che qualcosa non funzionava e loro non hanno fatto delle verifiche fatte bene. E’ la cosa che considero più superficiale, questo non mi ha consentito di operare. Quindi a me non è tornato nessun alert per cui ho dato per scontato che le cose fossero corrette”, ha detto ancora Meloni rispondendo a chi gli chiedeva come mai non fossero stati avvertiti i servizi, se, come ha sostenuto, la telefonata dei comici russi le fosse sembrata strana sin dall’inizio.
“Se siamo stati oggetto di questo tentativo di disinformazione è anche per le posizioni che abbiamo a livello internazionale – ha quindi affermato Meloni – Mi dispiace che anche in questo caso ho visto che da parte di alcuni si è disposti a dare megafono alla propaganda russa per attaccare il Governo Meloni, anche quando non si fa un favore all’Italia”.
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