Dire che era ora, è dire poco. Finalmente Napoli apre le sue strade al Mediterranean Pride of Naples, la parata per i diritti Lgbt. Questo evento arriva dopo una dura battaglia, sofferta e umiliata, un sommerso che riemerge per affermare la sua dignità, il suo atteso riconoscimento sociale, ma soprattutto etico. Ci siamo. Manca davvero poco al 28 giugno. Una data che tutte le associazioni attendono, un’occasione che promuove la visibilità degli Lgbt come unico strumento contro la discriminazione, l’ignoranza, l’odio, il pregiudizio. Ed è il Coordinamento Campania Rainbow (Arcigay Napoli e Salerno, Arcilesbica Napoli, Associazione Trans Napoli, Famiglie Arcobaleno, Maschile Plurale e altre associazioni, gruppi e collettivi lgbt e non)di intesa con l’Associazione iken Napoli ed Avellino, a promuovere l’iniziativa insieme al Sindaco di Napoli Luigi De Magistris e l’Assessore alle pari opportunità Simona Marino.
Perché nasce questo Pride? Qual è la sua funzione e quali sono i suoi obiettivi? Questa manifestazione nasce con l’intento di raccogliere le realtà più sommerse e umiliate del pericoloso sistema di gerarchie sociali. Sorge la necessità di una rivendicazione dei diritti, di una riappropriazione della propria identità all’interno di un sistema di relazioni sociali che aliena, condanna, ridicolizza attraverso processi di natura involutiva, regressiva. E’ un pride che vuole dire basta alle forme di discriminazione sul sesso, sull’età, sull’appartenenza etnica, per affermare la differenza, la pluralità, il sentimento d’orgoglio di essere protagonisti della realtà sociale. Una necessità etica prima che politica. Accettare, integrare, promuovere, sono queste le parole chiave, sono questi i sentimenti che con amore devono essere diffusi all’interno del tessuto sociale. L’obiettivo è quello di rimuovere gli ostacoli di natura sociale e normativa che limitano l’effettiva uguaglianza delle persone omosessuali e transessuali/transgender attraverso il recepimento pieno e sostanziale della Risoluzione del Parlamento europeo del gennaio 2006 e delle Direttive Europee 207 del 1976 e 78 del 2000, promuovendo un legge contro chi usurpa e denigra l’orientamento sessuale e l’identità di genere. ( estensione della legge Mancino).
Le richieste del Pride 2014 sono diritti, riconoscimento e tutela concreta di quest’ultimi nella piena attuazione delle direttive previste dal Governo. Il riconoscimento della “famiglia anagrafica” dei registri delle Unioni Civili con tutte le tutele del caso; l’apertura di sportelli di ascolto e di supporto che avrebbe anche come riscontro positivo l’assunzione di nuove figure competenti nonché la piena e definitiva attuazione della Direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e tutela sul lavoro. Solo in questo modo, dando piena attuazione a questi programmi, sarà possibile far emergere una coscienza collettiva che valorizzi e supporti l’integrazione degli Lgbt all’interno della rappresentazione sociale di una realtà nuova.
IlMediterranean Pride of Naples guarda dunque verso questa dimensione culturale, di rinnovamento dall’interno e attraverso la promozione della solidarietà della rete sociale promuovendo il benessere dei soggetti coinvolti, rafforzando i diritti, attuando campagne sociali e di ricerca, formazione e sensibilizzazione verso qualsiasi forma di alienazione, discriminazione, messa in gioco della propria integrità morale, sessuale e materiale. La partenza del corteo è da P.zza Dante alle 15: la sfilata attraverserà Napoli da Toledo, a p.zza Trieste e Trento, fino al Lungomare, presso il Castel dell’Ovo. Adesso fuori i diritti!