Quando si tappa la bocca a chi fa informazione è già  morta la Democrazia.Â
Il re è nudo? Gli restano solo i tribunali?Â
No questa è solo la conseguenziale tappa berlusconiana del processo di “normalizzazione” dell’Italia
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Come nel ventennio. Ricordi amari che tornano alla mente di chi li ha vissuti ma anche il sapore acido delle cose brutte da mandare giù. Negli scorsi decenni si cercò di inculcare ai giovani la capacità di discernere, capire, e isolare gli atteggiamenti mafiosi. Eroi e martiri della guerra ad ogni mafia ci insegnarono come pensano ed agiscono “gli uomini d’onore”. Ci additarono quei comportamenti come antisociali e da combattere. Il mafioso mette se stesso al centro del mondo, del suo mondo o della sua visione distorta del mondo, ed ha uno svolgere mentale del divenire estremamente semplice: chi non è con me è contro di me e pertanto è un pericolo che va eliminato. Fisicamente.
Al di là delle semplici simpatie ed antipatie politiche e partitiche, quello che difficilmente dovrebbe perdonarsi ad un premier è aver fatto assurgere quella mentalità a modus operandi del proprio agire. Averci ridotto ad una specie di novello far west, ma senza la melanconia dell’epopea della frontiera, dove appena ti giri c’è sempre qualcuno disposto a spararti alle spalle è forse la naturale evoluzione di un Paese dove per cinquanta anni, prima, tutto era sotterfugio e complotto vissuto in odore di ‘incenso’. Siamo passati da un potere bigotto e democristianamente pudico ad un potere sfrontato e sbruffone. Viviamo una fase di “regressione” della specie. Per ora siamo partiti dall’inciucio e dal gossip da ‘peluqueria’ (per dirla con i nostri cugini ispanici). E giù tutta la, falsamente moralistica, battaglia sui comportamenti che il politico deve tenere. Poi siamo passati agli intrighi da novelli ed italioti 007 sui gusti sessuali di uno e dell’altro veicolati dagli spioni di turno. Finiremo a beccarci l’un l’altro come galletti in un pollaio. Mentre tutto ciò viene alimentato dai megafoni personali del premier (sei canali tv, svariati giornali e periodici, una bella combriccola di siti e portali web, oltre ai lustrascarpe e cavalieri-del carro-dei-vincitori di turno) corrisposti da quelli dell’opposizione parlamentare, in un anacronisitico minuetto; l’economia va a scatafascio, la gente viene buttata fuori dalle fabbriche che chiudono e sale disperata sui tetti, i docenti vengono stocasticamente espulsi dalla scuola non per merito ma per età , si distrugge lo stato sociale, i più deboli vengono sacrificati sull’altare del dio potere. La comunicazione e l’informazione si polarizza e l’idea del “con me o contro di me” prende attuazione immediata. La “normalizzazione” verso la mediocrità dell’opinione pubblica italiana prosegue  a gonfie vele!
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Gianni Tortoriello