Le medie mobili nell’analisi tecnica tradizionale sono degli strumenti matematici, e più precisamente degli algoritmi, grazie a cui è possibile ottenere un indicatore sintetico dell’evoluzione del prezzo di un determinato asset finanziario. Tale indicatore a livello matematico è una media di un certo numero di dati, che corrispondono ai prezzi di un asset finanziario, in rapporto a un lasso di tempo che non è fisso ma mobile, nel senso che prende in esame unicamente una certa quantità di rilevazioni, le ultime in ordine cronologico. Mentre il numero dei prezzi è fisso, in una media mobile la finestra temporale che si analizza avanza: il che vuol dire che giorno dopo giorno il dato più nuovo della serie prende il posto di quello più vecchio. Si tratta di un procedimento matematico in virtù del quale la media progredisce in parallelo con il prezzo del titolo.
Come si usano le medie mobili
Per l’uso delle medie mobili esistono due tipologie di strategie differenti a cui si può fare riferimento: quella standard si fonda sugli incroci tra prezzo e media; l’altra, invece, si basa sui crossover tra due medie. La strategia degli incroci tra prezzo e media mostra la sua debolezza, però, nelle fasi laterali di mercato; al contrario è perfetta nei momenti in cui il mercato è in trend. Gli incroci tra prezzo e media derivano dalla teoria in funzione della quale una forza rialzista sul mercato si verifica quando il prezzo va al di sopra della propria media.
La strategia del crossover tra due medie
Per il crossover è necessario adottare due medie mobili: in pratica si prendono come riferimenti una media più lenta e una più veloce, per poi tenere conto dei loro incroci. Si ha a che fare con un segnale di acquisto, definito golden cross, quando la media mobile più lenta viene tagliata al rialzo da quella più veloce; viceversa, si ha a che fare con un segnale di vendita, definito death cross, quando la media mobile più veloce viene incrociata al ribasso da quella più lenta.
Il calcolo della media mobile
Il calcolo di una media mobile nella maggior parte dei casi tiene conto dei prezzi di chiusura di una seduta di Borsa. Ciò non toglie, tuttavia, che si possa fare riferimento anche ai valori di apertura di quella seduta, così come ai minimi o ai massimi. Lo stesso discorso si applica per i timeframe che vengono adottati, nel senso che si può calcolare una media mobile tanto su un grafico con candele orarie quanto su un grafico con candele settimanali.
La media mobile semplice
La media mobile semplice viene anche identificata con l’acronimo SMA, che deriva dall’espressione in lingua inglese Simple Moving Average: si tratta di una normale media aritmetica del prezzo, che viene calcolata dividendo la somma dei prezzi di chiusura di un certo numero di periodi di tempo per il numero dei periodi stessi. Il grande problema della media mobile consiste nel fatto che essa attribuisce a ciascun prezzo lo stesso peso, il che vuol dire che il primo e l’ultimo valore hanno la medesima rilevanza. Tale inconveniente viene meno nel caso della media mobile ponderata.
Cos’è la media mobile ponderata
La media mobile ponderata viene anche identificata con l’acronimo WMA, che deriva dall’espressione in lingua inglese Weighted Moving Average: si tratta di una media aritmetica del prezzo come la media mobile semplice, con la differenza che ai dati più recenti viene attribuito un peso più elevato rispetto a quello che viene assegnato ai dati che vanno più in là nel tempo.