(Adnkronos) – La necessità che si metta fine ai troppi conflitti in corso nel mondo, a partire dal Medio Oriente e dall’Ucraina, e che si arrivi a una “pace giusta”. Ma anche il valore della nostra Costituzione, fresca di celebrazioni per il 75esimo anniversario, i giovani, il futuro. Sono alcuni dei temi che dovrebbero rientrare nel tradizionale messaggio di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, trasmesso a reti unificate alle 20.30 di domani 31 dicembre.
Il capo dello Stato anche in queste ore è al lavoro sul suo saluto per il 2024. Si tratta del nono discorso di Capodanno di Mattarella, verrà registrato a ridosso della messa in onda. Un augurio che l’anno scorso il presidente ha rivolto agli italiani in piedi, davanti a un leggio, dall’appartamento del Capo dello Stato al Quirinale. Una scelta che potrebbe essere confermata anche questa volta, magari in una location diversa come lo studio alla Vetrata o la sala dei Papi. Ma, al di là della forma, come sempre tutte le attenzioni sono rivolte ai contenuti del discorso del presidente.
Di certo, Mattarella non si sottrarrà dall’affrontare il tema dei conflitti. In tutti i suoi interventi pubblici il capo dello Stato ha insistito sul concetto di “pace giusta”, lo ha fatto specie parlando delle aspirazioni dell’Ucraina. Su questo specifico fronte, il presidente ha spesso sollecitato a non avere incertezze nel supporto a Kiev. Un altro punto su cui più volte il Capo dello Stato ha insistito è il valore della Costituzione, “base e garanzia di libertà”. Costituzione celebrata tante vole anche per le ricorrenze del 75esimo anniversario.
Difficile che trovi spazio nel taccuino di Mattarella il tema delle riforme, mentre è facile che il capo dello Stato riesca a trovare le giuste parole, come spesso ha fatto anche di recente, sul dramma dei femminicidi e sulla questione dei diritti delle donne. Ma il cuore del discorso di fine anno, per tradizione, è il messaggio di fiducia e speranza che il capo dello Stato trasmette ai cittadini.
Per questo temi in agenda del 2024, come il Pnnr o le elezioni europee, potrebbero essere declinati sì ma per sottolineare il valore delle democrazie (per il voto Ue) o le grandi opportunità a disposizione del Paese (per il Pnnr).
Ancora di più in quest’ottica, il capo dello Stato dovrebbe rivolgere parole dirette ai più giovani, naturali destinatari di una sollecitazione a non lasciarsi andare alla rassegnazione e a guardare al futuro con sguardo positivo.
Un tema ricorrente nel doppio mandato di Mattarella. Anche a loro, ma non solo a loro, sono state rivolte le ultime riflessioni del capo dello Stato su questioni come la sfida ambientale o quella posta dall’Intelligenza artificiale.
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