L’UE sta intervenendo per ridurre l’inquinamento da plastica mediante l’imposizione di nuove restrizioni severe sui prodotti in plastica monouso. Oggi la presidenza del Consiglio ha raggiunto un accordo provvisorio con il Parlamento europeo su una nuova direttiva che fa parte delle iniziative dell’UE per proteggere l’ambiente e ridurre i rifiuti marini.
Materie plastiche monouso: i rischi per l’ambiente
La direttiva sulle materie plastiche monouso si basa sulla legislazione dell’UE già esistente in materia di rifiuti ma si spinge oltre, stabilendo norme ancor più severe per i tipi di prodotti e di imballaggi che rientrano tra i dieci prodotti inquinanti più spesso rinvenuti sulle spiagge europee. Le nuove norme vieteranno l’utilizzo di determinati prodotti in plastica usa e getta per i quali esistono alternative. Inoltre, verranno introdotte misure specifiche per ridurre l’uso dei prodotti in plastica maggiormente dispersi nell’ambiente.
“I rifiuti marini costituiscono un problema mondiale di dimensioni sempre più vaste. L’allarme lanciato dal Forum economico mondiale e da altre fonti è chiaro: se continuiamo a gettare plastica in mare al ritmo attuale, entro il 2050 gli oceani del mondo conterranno, in termini di peso, più plastica che pesci. Non possiamo permettere che ciò accada. L’UE sta adottando misure per limitare l’uso di determinati prodotti in plastica usa e getta per i quali esistono valide alternative non contenenti plastica. Faremo in modo che siano i produttori di plastica a sostenere i costi di rimozione dei rifiuti” ha affermato Elisabeth Köstinger, ministra federale austriaca della sostenibilità e del turismo.
I prodotti in plastica monouso sono composti interamente o in parte di materiale plastico e sono in genere destinati a essere utilizzati una sola volta o per un breve periodo di tempo prima di essere gettati via. La progettazione dei prodotti in plastica dovrebbe sempre tenere conto della riutilizzabilità e riciclabilità del prodotto.
Materie plastiche monouso: i prodotti vietati
Uno dei principali obiettivi della direttiva è ridurre la quantità di rifiuti in plastica che creiamo. Ove possibile, le misure della direttiva e la loro attuazione dovrebbero privilegiare la prevenzione dei rifiuti o la transizione verso prodotti riutilizzabili anziché verso altre alternative monouso.
Saranno vietati nell’UE i seguenti prodotti:
- posate di plastica (coltelli, forchette, cucchiai e bacchette)
- piatti di plastica
- cannucce di plastica
- contenitori per alimenti in polistirene espanso, quali scatole da fast-food, con o senza copertura, utilizzati per contenere alimenti destinati al consumo immediato, in loco o da asporto, e pronti per essere consumati senza ulteriore preparazione, come la cottura, la bollitura o il riscaldamento
- contenitori per bevande in polistirene espanso
- tazze per bevande in polistirene espanso
- prodotti in plastica oxo-degradabile, un tipo di plastica contenente additivi che in condizioni aerobiche favoriscono l’ossidazione della plastica in microframmenti. Questo tipo di plastica contribuisce all’inquinamento da microplastiche nell’ambiente, non è compostabile e incide negativamente sul riciclaggio della plastica tradizionale
- bastoncini cotonati di plastica
Inoltre, gli Stati membri adotteranno le misure necessarie per conseguire una riduzione quantificabile del consumo dei seguenti prodotti:
- contenitori per alimenti in plastica, quali scatole da fast-food, con o senza copertura, utilizzati per contenere alimenti destinati al consumo immediato, in loco o da asporto, e pronti per essere consumati senza ulteriore preparazione, come la cottura, la bollitura o il riscaldamento
- contenitori di plastica per bevande, compresi tappi e coperchi
Sarà fissato un obiettivo vincolante di almeno il 25 % di plastica riciclata per le bottiglie per bevande in PET a partire dal 2025, calcolato come media per Stato membro. Nel 2030 tutte le bottiglie di plastica dovranno rispettare un obiettivo di almeno il 30 % di contenuto riciclato.
Le salviette umidificate, ossia le salviette pre-inumidite per l’igiene personale o per uso domestico, dovranno recare una marcatura sull’imballaggio per informare i consumatori della presenza di plastica e dei danni per l’ambiente qualora non vengano buttate nella spazzatura.
I produttori di filtri del tabacco contenenti plastica saranno soggetti a un regime di responsabilità estesa del produttore. Dovranno cioè farsi carico dei costi dei sistemi pubblici di raccolta dei mozziconi di sigaretta, comprese le necessarie infrastrutture, ad esempio appositi contenitori nei punti pubblici di raccolta dei rifiuti.
Nell’UE i filtri di prodotti del tabacco contenenti plastica sono il secondo prodotto in plastica monouso più frequentemente disperso nell’ambiente. Dall’innovazione e dallo sviluppo dei prodotti ci si aspettano valide alternative ai filtri contenenti plastica, e i colegislatori hanno convenuto che tale sviluppo deve essere accelerato. Le sigarette e gli altri prodotti del tabacco muniti di filtri contenenti plastica dovranno recare una marcatura sull’imballaggio per informare i consumatori della presenza di plastica e dei danni per l’ambiente qualora i mozziconi non vengano buttati nella spazzatura.
Materie plastiche monouso: contesto e prossime tappe
La proposta in esame rientra nella strategia dell’UE sulla plastica. Presentato dalla Commissione europea a fine maggio 2018, il progetto di direttiva è stato discusso dai ministri dell’ambiente nelle sessioni del 25 giugno e 9 ottobre. Il Consiglio ha definito la sua posizione il 31 ottobre, e il 6 novembre ha avviato i negoziati di trilogo con il Parlamento europeo che si sono conclusi con l’accordo provvisorio di oggi.
Se gli ambasciatori degli Stati membri presso l’UE confermeranno l’accordo, la direttiva potrà essere trasmessa al Parlamento europeo per approvazione e tornerà in seguito al Consiglio per l’adozione finale.