Spossatezza, grounding, power nap. Sono alcuni dei termini che ci permettono di entrare nel mondo del biohacking ma di cosa parliamo precisamente? Ne parliamo con il dottor Massimo Filippi.
Una storia di biohacking
Spossatezza e cali d’energia. Un binomio che caratterizza i mesi estivi di milioni di italiani alle prese con temperature estreme, ondate di calore e una difficoltà generale nell’affrontare giornate scandite da una sensazione di costante stanchezza fisica.
E sebbene le cause specifiche e personali non siano sempre facili da individuare, esistono delle linee guide che possono essere adottate da tutti e arrivano direttamente dal mondo del biohacking, la scienza di ottimizzare e controllare il proprio apparato biologico grazie a tecniche naturali.
Nata negli ambienti milionari della Silicon Valley, la disciplina è poi stata sdoganata su larga scala grazie agli endorsement pubblici di vip come il cofondatore e Ceo di Twitter Jack Dorsey, Jennifer Lopez e Hugh Jackman.
Intervista al Dottor Massimo Filippi
Per capire al meglio il mondo del biohacking c’è bisogno delle parole di un esperto del settore. Proprio per questo motivo, abbiamo scambiato qualche domanda con il dottor Massimo Filippi:
Partiamo da una domanda per chiarire al meglio la nostra storia di oggi: cos’è il biohacking?
Il biohacking è la scienza di ottimizzare e controllare il proprio apparato biologico grazie a tecniche naturali. Tra le prime cosa da tenere a mente c’è che il nostro corpo si è adattato a vivere in un clima standard, e tendiamo pertanto a soffrire molto temperature estreme in termini di caldo o di freddo
Cos’è l’osmesi?
È chiamata ormèsi, la capacità del corpo di reagire a stimoli avversi è una condizione che può essere allenata, con benefici straordinari per tutto l’organismo. Per stimolare l’ormèsi in soggetti sani e senza problematiche bisognerebbe allenare il corpo al caldo. Il funzionamento è simile a quello di una sauna: maggiore è l’esposizione controllata al calore, maggiore è la capacità del corpo di adattarsi e recepirlo, con il risultato di soffrire meno il caldo nel corso del tempo
Perché, ancora oggi, si sottovaluta l’importanza del biohacking?
Facciamo un esempio. Contrariamente a quanto si pensa il sonnellino pomeridiano non compromette affatto il sonno notturno, ma al contrario ottimizza il ritmo circadiano perché il nostro corpo è assolutamente adatto al sonno polifasico.
Idratazione, integratori, aria aperta, grounding, sonnellino quando necessario e freddo prima di dormire sono strumenti eccezionali che il biohacking mette a nostra disposizione per affrontare i mesi più caldi con energia e consapevolezza