Casa del Contemporaneo ospita alla Sala Pasolini di Salerno, la nuova creazione della compagnia calabrese Scena Verticale “Masculu e Fìammina”.
In scena Saverio La Ruina attore, drammaturgo e artista tra i più sensibili e premiati della scena contemporanea nazionale. Il protagonista sceglie un cimitero, un mazzo di fiori e la tomba materna per confessare la propria omosessualità alla donna che lo ha generato.
Un monologo in cui La Ruina tesse un dialogo denso e poetico con la propria madre che non c’è più: una conversazione dell’anima, un flusso dilagante e ininterrotto di parole e coscienza, di tenerezza e di verità nascoste. “L’idea di base è che un uomo semplice parli con la madre. Una madre che non c’è più. Lui la va a trovare al cimitero. Si racconta a lei, le confida con pacatezza di essere omosessuale,’o masculu e fìammina cum’i chiamàvisi tu’, l’esistenza intima che viveva e che vive. – afferma il regista e interprete – Non l’ha mai fatto, prima. Certamente questa mamma ha intuito, ha assorbito, ha capito tutto in silenzio. Senza mai fare domande. Con infinito, amoroso rispetto. Arrivando solo a raccomandarsi, quando il figlio usciva la sera, con un tenero e protettivo ‘Statti attìantu’.
Ora, per lui, scatta un tipico confessarsi del sud, al riparo dagli imbarazzi, dai timori di preoccupare. Forse con un piccolo indicibile dispiacere di non aver trovato prima, a tu per tu, l’occasione di aprirsi, di cercare appoggio, delicatezza”. Il testo è accompagnato dalle musiche originali di Gianfranco De Franco.