Marketing in b2b: quali sono le strategie migliori per mettere in sintonia i bisogni di aziende che sono in rapporti commerciali tra loro? Sono così differenti da quelle adottate per il marketing b2c (il marketing cioè che mette in comunicazione azienda e consumatore)? Le esigenze di un’azienda sono diverse da quelle delle persone ma possiamo trovare dei punti in comune tra i due target. La continuità la ritroviamo nell’influencer marketing. Si potrebbe obiettare che coloro che hanno intrapreso questa strada devono la loro fortuna essenzialmente a follower di poco spessore ma per capire davvero le potenzialità di questa strategia bisogna superare i pregiudizi e andare al nocciolo della questione. Pertanto ricominciamo dal principio.
Marketing in b2b e influencer: questo matrimonio ha da farsi
Chi sono gli influencer? Tecnicamente sono persone in grado di dirigere le scelte commerciali di una cerchia di altre persone. Questa capacità deriva dal dettaglio (non poi così dettaglio) per cui la loro opinione conta. Se vogliamo ognuno di noi può essere un influencer per la propria cerca di amicizie, seppur ristretta, nel momento in cui pubblica un post in un determinato ristorante. Il risultato non sarà “virale”, come si è soliti dire in questi casi, ma chi ha conosce i nostri gusti magari lo prenderà in considerazione. E qui veniamo al nocciolo della questione come dicevamo prima. Per pensare a un influencer marketing b2b di successo bisogna un po’ ribaltare gli scenari già noti. Puntare su persone preparate e credibili e avere come target audience non larghissime quanto di buona qualità. Con Fabio Betti, CEO e Managing Director di 2MuchTV, abbiamo esplorato le potenzialità di questa strategia di marketing declinata al b2b cercando di scardinare quelli che sono i pregiudizi relativi a una figura che oggi più che mai ha bisogno di professionalizzarsi.
In copertina foto di Gerd Altmann da Pixabay