Sarà il premier uscente olandese, Mark Rutte, il prossimo segretario generale della NATO. Dopo mesi difficili, caratterizzati dai veti iniziali di Ungheria e Romania, mentre gli altri 30 alleati avevano già da tempo espresso il loro sostegno, la strada è ormai libera. Il premier ungherese Viktor Orbán ha dato il suo via libera pochi giorni fa, a seguito di un colloquio con Rutte a margine della cena dei leader UE il 17 giugno a Bruxelles. Ieri è stato il turno di Bucarest, con il presidente romeno Klaus Iohannis che ha anch’egli dato il proprio consenso.
Chi è Mark Rutte?
Mark Rutte, noto politico liberale, ha guidato il VVD olandese dal 2006 al 2023 e ricopre la carica di premier dei Paesi Bassi dal 2010. Nonostante la sconfitta alle elezioni politiche di novembre, in cui il partito xenofobo di Geert Wilders ha ottenuto il 23,5% dei voti, Rutte rimane al potere in attesa della formazione di un nuovo governo all’Aia.
A partire dal primo ottobre, Rutte succederà al norvegese Jens Stoltenberg come Segretario generale della NATO, una posizione che Stoltenberg ha mantenuto dal 2014. Con una forte abilità nelle relazioni internazionali, Rutte è attualmente coinvolto nelle trattative per i principali incarichi dell’Unione Europea. Tra i candidati figurano il polacco Donald Tusk e il greco Kyriakos Mitsotakis per il PPE, lo spagnolo Pedro Sanchez e il tedesco Olaf Scholz per il PSE, e il francese Emmanuel Macron e lo stesso Rutte per i liberali.
Idee politiche
Rutte è noto per la sua rigida politica fiscale nell’UE, rappresentando spesso una sfida per l’Italia, che nel 2023 ha registrato un rapporto debito/PIL superiore al 137%, secondo Eurostat. Nel tentativo di avvicinarsi a Giorgia Meloni, nonostante le divergenze sui conti pubblici, Rutte ha volato a Tunisi nel 2023 con Ursula von der Leyen e la premier italiana per negoziare un pacchetto di aiuti da 255 milioni di euro a sostegno del bilancio nordafricano e per la gestione dei flussi migratori.
Vita privata
La determinazione di Rutte si riflette anche nella sua vita privata. Nel maggio 2020, dopo otto settimane di lontananza forzata a causa delle restrizioni per il coronavirus, ha visitato sua madre solo l’ultima notte prima della sua morte, rispettando rigorosamente le norme vigenti. “Non voglio violare le norme,” ha dichiarato Rutte.
Figlio di imprenditori protestanti e ultimo di sette fratelli, ha affrontato numerosi lutti familiari, perdendo il padre, una sorella e un fratello, quest’ultimo morto di AIDS nel 1989. Appassionato di arte e musica, Rutte è un pianista mancato e un tifoso del Feyenoord. Scapolo e frugale, vive ancora nell’appartamento che ha preso dopo l’università e si sposta in città solo in bici o con una vecchia Saab di seconda mano, quando gli impegni glielo consentono.
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