In concomitanza con la cinquantasettesima Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia, sarà esposta, fino al 5 novembre 2017 presso “Il Giardino Bianco – Art Space”, la personale “Marialuisa Tadei. Endlessly”.
La mostra, a cura di Alan Jones, presenta una selezione di sculture fra cui numerose inedite, oltre a un nucleo di opere fotografiche e acquarelli su carta.
Le opere scultoree di Marialuisa Tadei, realizzate con materiali differenti fra loro come acciaio, alluminio, bronzo, vetroresina, alabastro, marmo, onice e vetro soffiato, mettono in evidenza l’accurata ricerca dell’artista rivolta allo spazio e al dialogo che crea con esso. Osservando i suoi lavori risalta la prerogativa di invertire la specificità del materiale impiegato, il ferro diviene leggero, il vetro soffiato assume densità e viene di conseguenza annullata quella contrapposizione tra leggero e pesante, chiuso e aperto, opaco e trasparente.
Un altro aspetto importante sono le forme, che nella maggior parte dei casi presentano la caratteristica della sinuosità; i ritmi armonici e ben bilanciati, sono espressi da linee curve, sia che si tratti di opere in alabastro come Abbraccio (2016) che si contraddistingue per la grazia superlativa, o di lavori in acciaio, come Sospiro (2017) che racchiude nella forma di una goccia un’infinita delicatezza. L’elemento impattante è il colore, la scelta di toni molto accesi e vivaci crea un richiamo magnetico ulteriormente evidenziato da elementi che si intrecciano, che si sfiorano e che si accostano l’uno all’altro. L’esito è il medesimo seppure si tratti di un incontro tra individui provenienti da luoghi e culture diverse metaforicamente rappresentato nella scultura in acciaio inossidabile e vetro Incontro (2014), di petali variopinti che esplodono dal pistillo come si osserva nella fusione in bronzo Fiore (2016), di volumi complementari che si intersecano alla perfezione e che originano Vita (2017) o infine di corpi dinamici che si uniscono in un profondo abbraccio, Insieme (2017). L’artista si sofferma inoltre sulla luce e sugli effetti generati, dalla trasparenza, all’assorbimento, al riflesso; l’elemento luminoso crea con i materiali un profondo legame e contribuisce a dare nuovi significati alle opere.
Marialuisa Tadei trova nella natura, nella scienza e nella biologia le principali fonti d’ispirazione e le reinterpreta attraverso forme astratte, allegoriche e ricche di simboli; molto attenta alla realtà tangibile le sue opere divengono il trait d’union con la realtà spirituale e proprio attraverso la sua arte aspira infatti ad avvicinare gli uomini alla dimensione dell’assoluto e dell’infinito. Infinitamente (2017), realizzata ad hoc per la mostra, simboleggia proprio questo concetto.
Il rimando all’elemento naturale e alla scienza è sempre presente anche negli acquerelli e nelle opere fotografiche; queste ultime nascono dalla pittura per poi evolvere in lavori di grande formato su fondo nero, come si osserva in Abissi rosso (2011) e Farfalla (2011).
L’artista sostiene che l’arte permette di compiere un percorso spirituale, che coinvolge lo spettatore e lo conduce in un’esperienza sensoriale volta alla scoperta del mondo emotivo, capace di portare l’anima ad elevarsi da uno spazio materiale a quello metafisico, ed afferma: “Con la mia arte cerco di rivelare l’invisibile, il mistero, di far diventare visibile l’invisibile, cioè la dimensione spirituale”.
Le sue opere sono un invito a cogliere gli aspetti positivi della vita e trasmettono messaggi di speranza e fiducia nel presente e nel futuro.
La mostra è accompagnata da un catalogo, in italiano e inglese, edito da Silvana Editoriale con testo critico di Alan Jones.