Margherita Hack gatti e stelle: si potrebbe riassumere così l’astrofisica fiorentina? Forse, anche se una personalità come la sua non la si può racchiudere in degli schemi. Il 12 giugno 2022 è ricorso il centenario della sua nascita e in questa importante ricorrenza Milano le ha dedicato una statua mentre Poste Italiane ha stampato un francobollo in sua memoria. La vogliamo ricordare anche noi attraverso le tappe più importanti della sua attività di scienziata e attraverso il suo impegno sociale e politico.
Margherita Hack amante dei gatti e delle stelle
Nata a Firenze il 12 giugno 1922, trascorse l’infanzia e giovinezza dedicandosi allo studio e allo sport. Campionessa di atletica leggera e giocatrice di pallacanestro respirò il fascismo, dal quale si dissociò dopo la promulgazione delle leggi razziali, e, in casa, un approccio singolare alla religione. In quegli anni, che la Hack ricordava come spensierati, conobbe Aldo De Rosa, un ragazzino col quale giocava nel parco e che nel 1944 diventerà suo marito. A causa della seconda guerra mondiale non sostenne l’esame di maturità ma si iscrisse alla facoltà di Fisica dove si laureò nel 1945.
E’ stata professoressa ordinaria di astronomia presso l’Università di Trieste dal 1964 al 1992. Ha diretto l’Osservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987 (oltre a collaborare con diversi osservatori europei e americani). E’ stata la prima donna a ricoprire questo ruolo e durante la sua direzione ha portato l’istituzione alla fama mondiale. Membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, ha partecipato a diversi gruppi di lavoro dell’ESA e della NASA. I suoi articoli su riviste internazionali l’hanno resa famosa a livello mondiale.
L’impegno politico e sociale
Di margherita Hack si conoscevano non solo le posizioni scientifiche (era convinta che esistessero forme di vita su altri pianeti lontani ed era scettica sugli UFO) ma anche quelle religiose, politiche e sociali. Lontana dal modello di studiosa chiusa nel suo osservatorio, amava fare divulgazione scientifica e confrontarsi su temi scomodi come, ad esempio, il rapporto tra scienza e religione. Il suo impegno politico nelle fila del Partito Comunista si intrecciò con lotte sociali a favore dei diritti dei gay, degli animali, sull’eutanasia. Ha sempre dichiarato di non aver voluto figli d’accordo con il marito col quale ha preferito accudire cani e gatti.
Il centenario della nascita
Nel centenario della sua nascita Poste Italiane ha voluto renderle onore emettendo un francobollo dedicato. Una vignetta che ritrae il suo volto sullo sfondo di un cielo stellato. A Milano, invece, nello spiazzo antistante la Ca’ Granda si erge una statua che la ritrae. Realizzata in bronzo dall’artista e accademica bolognese Daniela Oliveri, è alta 2 metri e 70 ed è intitolata “Sguardo fisico”. Ritrae, infatti, Margherita Hack che emerge da un vortice che rappresenta una galassia nell’atto di osservare le stelle. Le sue braccia sono alzate a formare un telescopio. Dopo essere stata la prima donna ad aver diretto un osservatorio e ad aver ricoperto la cattedra di astronomia, Margherita Hack è anche la prima donna scienziata alla quale il nostro Paese ha voluto dedicare una statua.