C’è un piccolo padiglione in EXPO 2015, in fondo al cortile della Cascina Triulza, che racconta una storia di mare, di pesci e di sostenibilità accompagnato dal suono dei gabbiani, come hanno già scoperto migliaia di visitatori dell’esposizione. Secondo il WWF, che ha voluto e gestito questo spazio, siamo tutti in costante relazione con il mare , non solo chi abita vicino alle coste e non solo quando siamo in vacanza.
I nostri comportamenti influenzano positivamente o negativamente la qualità dell’ambiente marino. Dal 1960 il consumo mondiale di pesce è raddoppiato. Nello stesso periodo di tempo, gli stock ittici mondiali utilizzati per la sussistenza locale o l’uso commerciale si sono dimezzati I consumatori italiani ed europei possono fare la differenza con le loro scelte quando si tratta di pesci e frutti di mare. Il WWF consiglia di diversificare il consumo perché per salvare la biodiversità del mare occorre mantenere la biodiversità nel nostro piatto.
Occorre inoltre rispettare le taglie legali minime, perché senza i pesci piccoli non c’è futuro visto che un esemplare al di sotto della taglia minima non si è ancora riprodotto. Non ultimo il consiglio di leggere le etichette, ormai obbligatorie e di richiedere pesce certificato MSC (Marine Stewardship Council) o ASC (Acquacolture Stewardship Council). Questi sono i consigli che si trovano riassunti nel bel calendario del 2016 del progetto europeo Fish forward, calendario realizzato appositamente in italiano e inglese e regalato a tutti i visitatori del piccolo padiglione WWF dedicato al progetto sul consumo sostenibile di pesce allestito alla Cascina Triulza in EXPO 2015 dal 18 al 25 ottobre.
Marco Zanuso ideatore dell’installazione così racconta il suo percorso che lo ha portato alla realizzazione del lavoro ‘Studiare gli spazi che ci avvolgono, elaborare luoghi con forte impatto comunicativo e creare video installazioni, mi ha portato a capire un concetto straordinario e che, paradossalmente, i social network stanno divulgando, la ‘connettivita’. Non mi stupirebbe se fra qualche mese uscisse un’ app che possa metterci in contatto con la pianta che abbiamo sul balcone o con il pesce sul piatto. ‘Ama il tuo prossimo come te stesso’, non sono mai stato particolarmente devoto eppure questo antico comandamento esprime lo stesso concetto.
Il progetto Fish forward mi ha dato un’ulteriore conferma. Le esigenze di WWF, di aumentare la consapevolezza sulle conseguenze ambientali del consumo di pesce, espresse con un credo forte e passionale dalla voce di Chantal Menard del WWF Mediterraneo, ha generato un’empatia tale da trasformarmi in recettore di informazioni che successivamente ho tradotto nella struttura espositiva presente sul palco di Cascina Triulza in EXPO2015.
La ‘connessione’ tra le due parti ha generato un prodotto innovativo e che identifica in tutte le sue tre dimensioni un desiderio di comunicare un concetto nuovo.’ L’installazione è stata concepita per essere montata, smontata e rimontata in altre città e luoghi per portare questa consapevolezza in giro per l’Europa, visto che questo è solo il primo degli appuntamenti di FISH FORWARD, il progetto triennale del WWF Mediterraneo sul consumo sostenibile del pesce, realizzato nell’ambito dell’anno europeo dedicato allo sviluppo European Year for Development 2015, che vuole aumentare la consapevolezza su quanto il pesce che scegliamo di consumare impatta sul pianeta e soprattutto sui paesi in via di sviluppo.
‘Ha un grandissimo valore il lavoro di educazione fatto in Europa e a casa nostra, dal progetto #fishforwardeu, per accrescere la conoscenza sulle problematiche del mare e della pesca ‘ ci ha detto Nino Merola della direzione generale per la cooperazione del ministero degli esteri in visita al padiglione , come illustrato nella foto con Isabella Pratesi direttore conservazione WWF Italia.
Il WWF offre a consumatori, giornalisti, rivenditori, cuochi, oltre all’installazione in Expo, informazioni online complete su come scegliere un pesce sostenibile su http://www.fishforward.eu/it/ dove si racconta come tutto sia collegato, a livello economico, sociale e ambientale e fornisce raccomandazioni per i consumatori, imprese e decision maker. Il progetto Fish Forward, partito nel gennaio 2015, coinvolge il WWF di ben 11 paesi europei (Austria, Bulgaria, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna) e si concluderà a fine 2017.