Barbara Majnoni giornalista e grafologa ed Elisabetta Notaro psicologa, psicoterapeuta e sessuologa sono le autrici del libro “Manuale d’amore”. Un saggio che racconta luci e ombre del rapporto amoroso, un manuale imperdibile per districarsi nelle difficili strade dei sentimenti.
Barbara tu sei una giornalista, scrittrice, grafologa hai maturato diverse competenze nella tua vita professionale, per “Manuale d’amore” hai deciso di avvalerti del contributo di una psicoterapeuta, la dottoressa Elisabetta Notaro, perché questa scelta di scriverlo a quattro mani?
Tutto è nato da un articolo giornalistico su una tematica delle relazioni sentimentali, dove mi era stato suggerito di contattare la dottoressa Elisabetta Notaro. Potevo stare al telefono mezz’ora, invece l’intervista è durata ore e ore. Mi aveva illuminata, c’è stato subito un feeling con lei. Così, poco per volta, l’ho voluta richiamare per analizzare altri argomenti sull’amore che venivano fuori durante le chiacchierate. L’esito? Era sempre lo stesso. Rimanevo meravigliata da concetti che conoscevo per esperienza, ma non riuscivo bene a delineare, e mi dicevo: “Caspita, averlo saputo prima”. Adoravo andare ad approfondire gli aspetti più reconditi dell’animo umano anche per il mio lavoro di grafologa, per comprendere appieno le dinamiche psicologiche dei singoli e della coppia, utili a districarsi nella vita stessa. Come tutt’ora accade. Da questo confronto è nata poi un’amicizia, un flusso di coscienza stimolante e fecondo molto bello, che ci ha portato a sentire il bisogno di scrivere il saggio, traendo spunto proprio dai questi nostri lunghi dialoghi.
“Manuale d’amore” è un viaggio che prende le lettrici ed i lettori per mano accompagnandoli in un percorso, ce lo racconti?
L’amore è un meraviglioso viaggio nella nostra interiorità. Non è una passeggiata in piano dove il cielo è sempre sereno. Ci può essere la pioggia, la tempesta, ma poi può tornare un sole splendente. L’abbiamo dipanato partendo dalla mancata complementarietà tra il maschile e il femminile, motivo per cui è molto difficile l’incastro magico col partner, parti che andrebbero riequilibrate, prima dentro ciascuno di noi poi nella relazione con l’altro. Passiamo poi alle ferite che ci impediscono di amare e lasciarci amare, all’amore immaturo, al perché ci si innamora sempre della stessa tipologia di persona, a come si individuano quelle pericolose davvero, all’arrivo del terzo incomodo. Poi procediamo con l’analizzare nella seconda parte gli ingredienti dell’amore, per poter arrivare alla conquista del punto d’intesa e all’amore vero. È un percorso che porta alla conoscenza e scoperta del sé, attraverso la relazione con l’altro – dove è necessario riconoscere i nostri bisogni infantili negati, liberarci da ricatti emotivi, sensi di colpa – in un allenamento continuo per poter crescere con il proprio compagno o con la propria compagna, e fare uno scatto evolutivo in avanti.
Il tema degli amori tossici è molto attuale.
Si ricade sempre negli stessi errori pur volendo voltare pagina. Perché ci si innamora sempre dello stesso stereotipo di persona?
In Manuale d’amore facciamo capire che non è quella relazione a essere tossica, piuttosto quella stessa relazione dovrebbe farci scoprire parti tossiche dentro di noi. La mission del saggio sta proprio qui, nel far comprendere specie a chi ha tutta la vita davanti che l’attrazione nasce quando vediamo nell’altro una nostra zona d’ombra che preme per venire alla luce. L’altro, infatti, ci aiuta a conoscere, a tirare fuori e, nella migliore delle ipotesi, a integrare parti di noi che non ammettiamo, non conosciamo, e che abbiamo sepolto nell’inconscio. Inizialmente noi non riconosciamo razionalmente l’elemento dell’altro o dell’altra che ci ha attratti, chiaramente non è una cosa conscia. Spesso, ci rendiamo conto solo alla fine della relazione, o a lungo andare, di quale tematica l’altro ci sta risvegliando. Non è un caso, dunque, se ci leghiamo a quel dato partner.
Quel dato partner è proprio la persona che ha le chiavi per riaprirci le ferite subite in passato, che poi ci impediscono di amare e lasciarci amare. Ci farà soffrire nuovamente, è vero, ma ci offre anche la possibilità di ricucirle. Ci obbliga a porci delle domande, a fare un lavoro su noi stessi. Ecco perché durante la crescita capita di innamorarci sempre della stessa tipologia di persona. Se la lezione non la capiamo la prima volta, ci viene rispiegata meglio la seconda, la terza e, se necessario, pure la quarta, la quinta. È proprio questo il modo per arrivare a prendere contatto con quella parte di noi che cercavamo di seppellire sempre di più. Le relazioni sono importantissime, ci aiutano a capire come siamo fatti dentro e perché, per poi poter raddrizzare il tiro. Se il lavoro poi lo si fa in due può diventare ancora più sorprendente. È difficilissimo, lo sappiamo. Ma come tutte le cose difficili, quando hanno un buon esito, possono essere estremamente soddisfacenti.
In “Manuale d’amore” vengono descritti quali sono gli ingredienti base dell’amore ?
Be’, la pazienza, il rispetto, il desiderio, l’intimità, la complicità, il mistero e le attenzioni reciproche. Questi principi li esaminiamo nella seconda parte del saggio delineando per ciascuna disposizione indicazioni e comportamenti da adottare. Rendiamo tutto più tangibile con storie di vita vissuta, esempi calzanti di libri e film, con dati e ricerche. Tra i vari consigli, un buon metodo per attivare il desiderio, ad esempio, potrebbe essere quello di scrivere, prima di andare a letto, le tre cose che ci hanno dato gioia e soddisfazioni durante la giornata. La domenica si rileggono e il lunedì si ricomincia da capo. È semplicissimo, in più molto efficace perché si scoprono cose davvero interessanti. Nella complicità, invece, abbiamo inserito il pulpito, già il nome è bellissimo, ma soprattutto davvero utile. È un esercizio di comunicazione col partner che suggeriamo di fare ogni settimana: uno per volta deve stare in religioso silenzio ad ascoltare quello che l’altro ha da dire per mezz’ora. Si vuota il sacco di disagi, bisogni insoddisfatti, desideri, quello che piace, che non piace, quello che si sente e che non si sente. La relazione di coppia migliora dopo le prime volte.
Qual è la relazione tipo tra uomo e donne e soprattutto oggi è in equilibrio?
Spesso si cercano compagni che diano sicurezza, che rispondano ai canoni delle nostre idee razionali su come dovrebbe essere l’altra persona, su come dovrebbe essere la nostra vita. Lo scriviamo nel capitolo del mistero. Ma poi altrettanto spesso, una volta ottenuto ciò che credevamo potesse renderci felici, rimaniamo delusi, insoddisfatti e ci annoiamo. Ci sono poi coppie o nuclei familiari che vivono di un’immagine di facciata di finta felicità, dove all’interno ci sono tanti segreti non svelati, tanti non detti, per non affrontare la verità, quello spazio di rivelazione che porterebbe verso nuovi territori sconosciuti sia dentro di noi, che nell’altro.
Ce li ha sbattuti in faccia Paolo Genovese nel film Perfetti sconosciuti, ve lo ricordate? Invece la persona che stimola le nostre emozioni, è quella che ci mette in discussione, ci spaventa e ci attrae di più. Sempre Genovese nel film The place, da vedere assolutamente, ci fa capire che Dio è nei dettagli, ovvero alberga dentro noi stessi, nelle scelte che facciamo a ogni bivio tra il bene e il male. È così che scopriamo parti nuove di noi. Aiutiamoci ponendoci queste domande. Cosa sarei disposto a fare per ottenere ciò che desidero? Qual è il vero motivo per cui voglio quella data cosa? Poi ciò che manca nella nostra cultura è il messaggio e l’integrazione del femminino sano, accogliente, saggio e creativo, che chiaramente dovrebbe poi crescere e svilupparsi anche dentro ogni uomo grazie alla relazione con la donna. È la prima cosa su cui dobbiamo lavorare, perché l’equilibrio parte da qui: è importantissimo.
Ne parlate molto in “Manuale d’amore”, quali sono le fasi dell’amore?
Bella domanda perché l’amore viene spesso identificato solo con l’innamoramento, con la favola del principe azzurro. Invece dopo l’innamoramento, che tutti conosciamo, ce ne sono altre quattro: la differenziazione, la sperimentazione, il riavvicinamento e l’interdipendenza sana. Ne parliamo a lungo nell’ultimo capitolo: “ricapitolando – come si costruisce il vero amore”. Ciascuna ha le sue sfide che se non vengono regolarmente affrontate e superate, non portano al livello successivo di stabilità e soddisfazione. La terza, ad esempio, corrisponde all’adolescenza della coppia, e cercare di arginarla sarebbe come impedire a un adolescente di uscire la sera con gli amici, con i risultati disastrosi che possiamo intuire. Si sente il bisogno di sperimentare.
Si comincia a vivere l’altro come un ostacolo fra noi e la nostra ricerca di stimoli e obiettivi nel mondo, oppure, quello che fa l’altro fuori dai confini della coppia viene vissuto come un qualcosa che sottrae alla relazione, come una sorta di rivale. Qui cadono la maggior parte delle coppie. Arrivano facilmente i tradimenti. La vera sfida dovrebbe essere quella di costruire un buon equilibrio tra spazi dedicati al legame e spazi personali. È necessario approfondire la conoscenza, andando a rivitalizzare soprattutto la parte sessuale, imparando a conoscere i gusti dell’altro, a sperimentare insieme, a osare. È necessario conoscerle, per sapersi destreggiare. L’amore di coppia può essere visto come la crescita dell’individuo. Ma è più complesso perché è un viaggio dell’anima che si fa in due.
A chi si rivolge “Manuale d’amore” , perché avete sentito l’esigenza di scriverlo?
L’amore non è di parte, ma abbiamo deciso di parlare al femminile, perché la donna dovrebbe avere la funzione di risvegliare nel cuore dell’uomo la sua passione, l’amore e il senso di protezione verso questo bene sacro risvegliando l’eroe paralizzato dall’Ego, anche se è bene lo leggano pure gli uomini. Nel saggio sono stati analizzati rapporti eterosessuali, ma questo non vuol dire che il messaggio non sia rivolto anche alle coppie omosessuali, perché al loro interno esistono sempre polarità maschili e femminili nell’una e nell’altra parte e in ciascun partner. Abbiamo sentito l’esigenza di scriverlo perché si parla tanto di amore ma, effettivamente, se ne sa poco. Manca proprio un’educazione di base. Per questo ci abbiamo tenuto a lasciare questo piccolo contributo, il nostro Manuale d’amore, pubblicato da Giraldi Editore. Speriamo venga divulgato il più possibile, soprattutto nelle scuole. I giovani è bene che sappiano prima cosa gli aspetta in fatto di amore. Anche perché, come diceva il grande Erich Fromm, “Chi ama davvero ama il mondo intero, non soltanto un individuo in particolare”. In questo triste momento storico, tra l’altro, sarebbe l’unica vera arma per combattere le lotte di potere, l’odio e l’avidità che stanno distruggendo il nostro pianeta.