La manovra finanziaria 2023 è stata presentata il 22 novembre dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la rituale conferenza stampa. Aiuti alle famiglie, alle imprese, misure contro il caro bollette, misure fiscali e uso del contante sono i punti focali della legge di Bilancio appena approvata dal Consiglio dei Ministri. Vediamo i punti principali.
Manovra finanziaria 2023: il caro bollette
Il provvedimento che forse stava più a cuore agli italiani, quello sul caro bollette, è il vero cuore di questa riforma. Su 35 miliardi stanziati per l’intera manovra, infatti, 21 riguardano il capitolo caro energia. Fino a marzo 2023, bar, ristoranti ed esercizi commerciali potranno usufruire di un credito d’imposta del 30-35% mentre per le imprese energivore e gasivore sarà del 40-45%. I comparti sanità, enti locali e trasporto pubblico potranno beneficiare di uno stanziamento di 3.1 miliardi.
Le misure per la famiglia e il lavoro
Le misure della finanziaria per la famiglia confermano l’assegno unico per i figli che sarà maggiorato del 50% per il primo anno e del 100% per le famiglie composte da 3 o più figli. Resta l’assegno per i disabili. Inoltre le famiglie potranno beneficiare di una riduzione dell’Iva dal 10 al 5% sui prodotti per l’igiene intima femminile e per l’infanzia. Le famiglie più fragili potranno continuare ad accedere al bonus sociale bollette che prevede un innalzamento della soglia Isee da 12.000 a 15.000 euro.
Un fondo di 500 milioni sarà destinato alla realizzazione di una “Carta Risparmio Spesa” da utilizzare per l’acquisto di prodotti alimentari presso i punti vendita che aderiscono all’iniziativa. La misura è rivolta ai redditi bassi fino a 15mila euro. I giovani under 36 potranno continuare a usufruire delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa. Per le imprese che assumeranno a tempo indeterminato tornano le agevolazioni: una soglia di contributi fino a 6mila euro per chi ha un contratto a tempo determinato, le donne under 36 e i percettori di reddito di cittadinanza.
Misure fiscali, pensioni e reddito di cittadinanza
La misura fiscale principale riguarderà i lavoratori autonomi per i quali è introdotta una flat tax incrementale al 15%, con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40.000 euro. Inoltre dal 1° gennaio 2023, il tetto massimo all’uso del contante salirà da 1.000 a 5.000 euro.
La riforma pensionistica prevede per il prossimo anno lo schema Quota 103 che consentirà di andare in pensione a 62 anni di età con 41 anni di contribuzione. L’Opzione donna è confermata con modifiche: possono andare in pensione le donne di 58 anni con due figli o più, di 59 con un figlio, di 60 in altri casi. Resta anche Ape sociale destinata ai lavori usuranti.
Sul reddito di cittadinanza previste novità: per il prossimo anno, le persone tra i 18 e i 59 anni avranno diritto al sussidio al massimo per 7/8 mesi. Dovranno partecipare a un corso di formazione o riqualificazione professionale. La mancata partecipazione, come anche il rifiuto della prima offerta congrua, porta alla decadenza del sussidio. Da tale misura sono esclusi coloro che pur essendo abili al lavoro hanno nel nucleo familiare disabili, minori o persone di minimo 60 anni di età a carico.
In copertina foto di LEEROY Agency da Pixabay