(Adnkronos) – Sulla manovra 2024, “adesso il governo presenterà i suoi emendamenti e poi ci sarà il dibattito parlamentare. Non ci sarà una chiusura del governo su tutto con una blindatura finale. Cerchiamo di ascoltare anche le sensibilità espresse dall’opposizione”. Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani dopo la riunione del governo con i capigruppo di maggioranza e opposizione al Senato, rispondendo a una domanda sull’ipotesi di un maxiemendamento del governo alla manovra.
“Abbiamo accolto le richieste delle opposizioni di avere delle rassicurazioni rispetto al fatto che il governo depositerà i propri emendamenti e che su questi emendamenti sarà possibile avere un confronto anche duro, ma comunque aperto in Commissione. Noi contiamo che il governo possa depositare i suoi emendamenti entro questa settimana”, ha poi detto il ministro a proposito dei lavori della manovra.
“Chiaro che io voglio che ci siano i tempi più brevi possibile, non perché voglia limitare il dibattito ma perché la mia preoccupazione è che anche alla Camera sia consentito un confronto non troppo ristretto come purtroppo è avvenuto negli ultimi anni. Se il governo deposita gli emendamenti entro questa settimana, già la settimana prossima si potrebbe cominciare in Commissione il confronto”, aggiunge.
“Però prevedere i tempi adesso è difficile. Domani abbiamo una riunione di capigruppo che deve esprimersi sulla Finanziaria e vediamo”, ha aggiunto Ciriani, il quale però non scarta del tutto l’opzione di una prosecuzione “tra Natale e Capodanno”. “Il governo – continua il ministro – sta lavorando su alcuni fronti. Il più importante è quello della pensione dei medici. Ho parlato con il ministro Giorgetti, ci stanno ancora lavorando. Speriamo che in tempi rapidi sia pronto”.
Un segnale politico chiaro da parte del governo, a partire dal dl Anticipi, per procedere anche con i lavori della manovra. E’ quello che chiedono le opposizioni al termine della riunione dei capigruppo di maggioranza e opposizione al Senato. Questi segnali, a quanto emerge dalle dichiarazioni dei capigruppo del M5S Stefano Patuanelli, del Pd Francesco Boccia, di Avs Tino Magni e di Italia Viva Enrico Borghi, dovrebbero essere sostanzialmente tre: la possibilità di presentare in Aula ordini del giorno al dl Anticipi in cui ci si impegna a riprendere in legge di bilancio alcuni temi rimasti fuori dal decreto, l’impegno a non mettere la fiducia sul dl e quello di far arrivare gli emendamenti alla legge di bilancio entro questa settimana in modo da poter avere un confronto ampio in Commissione Bilancio del Senato.
“Abbiamo detto chiaramente che siamo qui per risolvere i problemi del Paese. E quei problemi oggi si chiamano pensioni – i medici domani scioperano -, si chiamano sanità, si chiamano lavoro, e speriamo che domani alla Camera non sia confermato il voto contro il salario minimo perché sarebbe un brutto segnale”. Lo ha detto il senatore Boccia, precisando che “non abbiamo nessuno spirito ostruzionistico, se si risolvono i problemi degli italiani. Siccome la legge di bilancio è legata a doppio filo al dl Anticipi, abbiamo chiesto di avere delle risposte su questo che noi riteniamo rilevanti, a cominciare da quelle previdenziali. Poi abbiamo chiesto tutti insieme che il governo ci dica su quali temi intervenire in legge di bilancio”.
“E’ stato un incontro interlocutorio ed è stato lodevole che il ministro Ciriani abbia voluto sentire maggioranza e opposizioni. Certo ancora le risposte sui temi mancano. Non sappiamo per esempio ancora sulle pensioni come si vuole affrontare l’argomento”, ha detto il senatore Patuanelli aggiungendo che “è stato messo sul tavolo anche il tema del cosiddetto ‘tesoretto’, ma non è un tema che al momento rileva, perché non sono certamente i 100 milioni che possono risolvere i temi ancora aperti”.
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