Avete mai sentito parlare del termine “foodporn“? Quei video che ci appaiono sui social di persone che giorno dopo giorno visitano i più nascosti posti d’Italia e del mondo per far vedere le migliori “leccornie” culinarie. Tanto cibo, però, ci fa sempre pensare allo stare bene ed una domanda sorge spontanea: mangiare sano senza rinunciare al gusto, è possibile? L’abbiamo chiesto al protagonista della storia di oggi: la startup napoletana Fitporn.
Cosa vuol dire “foodporn”?
Con la definizione #foodporn dunque si intende un contenuto visivo con protagonista un alimento che è in grado di catturare e mantenere su sé stesso l’attenzione del pubblico. Più un contenuto è particolare ed esagerato e più riscuote successo e proprio per questo spesso il foodporn viene associato a un altro concetto molto conosciuto sui social: il junk food, ovvero il cibo spazzatura.
Intervista a Luca Barone, CEO di Fitporn
Eccoci arrivati al momento dell’intervista per la storia odierna. Abbiamo scambiato quattro chiacchere con Luca Barone, CEO di Fitporn:
Le storie hanno sempre un punto di partenza: come nasce Fitporn?
In particolare, io Luca Barone, (cofondatore e CEO di Fitporn Srl) lavoravo nel quartiere generale di Myprotein in Inghilterra.
Analizzando i dati di vendita di prodotto mi accorsi che il settore del food funzionale stava crescendo velocemente e, dopo aver coinvolto quelli che poi sono diventati i miei cofondatori (Valentina, Paolo, Alessio e i Raffaele e Caterina – anche conosciuti come 2foodfitlovers – tutti con importanti esperienze in ambito culinario e/o social), sono tornato in Italia per far partire il progetto.
Inizialmente, abbiamo registrato il marchio ma temevamo che la burocrazia italiana, nella quale non avevamo esperienza, potesse darci delle lezioni di vita imprenditoriale a caro prezzo per cui abbiamo messo in piedi un accordo con un mio ex cliente in cui la sua azienda ci dava la possibilità di far crescere la nostra idea all’interno della loro struttura prima di organizzarne la separazione come entità a sé stante.
Nel primo anno di vita del marchio abbiamo fatturato più di 400.000 € e, fatti i conti, ci siamo resi conto che potevamo raggiungere l’obiettivo di essere in attivo a bilancio se avessimo costituito la nostra Srl.
Per cui abbiamo fatto il salto, e a marzo 2023 siamo riusciti ad ottenere il riconoscimento di startup innovativa dalla Camera di Commercio di Napoli.
Cos’è, quindi, Fitporn e di cosa si occupa?
Fitporn è il marchio di alimenti dietetici ma buoni quanto quelli tradizionali. Perché noi stessi non ci accontentiamo di mangiare sano, a meno che non sia anche goloso, per cui ricreiamo ricette tradizionali (ad esempio il famoso bacio perugina o il pangoccioli della Mulino Bianco) modificandone la composizione, al fine di rendere il prodotto più salutare ed inclusivo, cercando di mantenere alta l’asticella del gusto.
Come e quanto sta crescendo la startup? Quali sono stati i risultati ottenuti fino ad ora?
Tanto, e a volte ci chiediamo se è normale che sia così. Dopo aver coinvolto già più di 30.000 clienti, avere ottenuto il listing in diverse insegne della GDO a livello nazionale, ci prepariamo a fare il salto di qualità. Ma riveleremo tutto a tempo debito
Mangiare gustoso ma in maniera salutare: in che modo?
I nostri 2foodfitlovers (Raffaele e Caterina) col supporto di Paolo (ex-chef per professione, ora solo per passione) lavorano instancabilmente tutti i giorni per sperimentare ingredienti e ricette innovative, spesso documentando il tutto sui social (principalmente Instagram, Tiktok e Youtube con lo username omonimo “2foodfitlovers”). Questo crea hype nella community (e spesso i prodotti vanno sold out nel giro di giorni dal lancio!) e, avendo il contatto diretto coi consumatori, ci consente di fare indagini e ricerche di mercato che ad altre aziende costerebbero decine di migliaia di Euro. Così, col feedback dei consumatori, affiniamo le ricette e le lanciamo poi quando tutti sono soddisfatti, sia internamente che esternamente.
Quali sono i prossimi step e progetti di Fitporn?
Potendo contare su di una community davvero importante, la vogliamo coinvolgere ancora di più a sentirsi parte del progetto e lanceremo una campagna di equity crowdfunding, per la quale già abbiamo ricevuto già tante adesioni informali.