Gaetano Manfredi è, dunque, il nuovo sindaco di Napoli eletto al primo turno con il 62% dei consensi e senza ballottaggio in solitaria lasciando dietro di se gli altri candidati: Maresca al 21%, Bassolino all’8%, la Clemente al 5% poi solo percentuali da prefisso telefonico e testimonianze di presenza per completare il quadro.
Appoggiato da una serie di civiche Manfredi è stato il candidato comune di PD e M5S che così hanno inaugurato un ‘laboratorio politico’ nazionale dove per la prima volta partito e movimento si sono uniti a priori designando un candidato comune facendo convergere su di lui gli sforzi della comunità di chi si riconosce nelle due realtà politiche.
Facciamo una piccola riflessione matematica: Napoli ha circa un milione di abitanti, (altri 2 milioni sono in provincia nell’area metropolitano che poi il nuovo sindaco si troverà comunque a dirigere vista la scomparsa della Provincia) 776.751 gli elettori aventi diritto, trecento sessantamila circa i votanti, astensionismo altissimo.
Tutto questo a fronte di circa milleduecento candidati al consiglio comunale ed altre migliaia di candidati ai consigli delle municipalità.
Manfredi è il nuovo sindaco Napoli. Un po’ di conti
Il Sindaco, eletto al primo turno, vince con il 62% dei voti validi – a occhio e croce circa duecentomila mila elettori-. Facendo le dovute proporzioni possiamo dire che il Sindaco eletto rappresenta più o meno il 7,5% dei cittadini da governare. Per carità, in un sistema democratico rappresentativo come il nostro non è legittimo ma molto di più.
Però, i numeri sono incontrovertibilmente questi.
Manfredi è persona più che rispettabile che arriva dal mondo accademico ed ha avuto la breve esperienza ministeriale nel passato governo Conte 2. Nessuna esperienza amministrativa e neppure politica pregressa.
Qui molti commenteranno che affidarsi alla società civile, per di più con tanti titoli accademici è un plus e non altro. Noi riteniamo che le esperienze fatte con esponenti eminenti della società civile ci hanno lasciato non poche perplessità.
La complessità della macchina amministrativa è talmente vasta che sicuramente il nuovo sindaco deciderà di affrontarla coadiuvato da una schiera di esperti che potranno e dovranno far funzionare al meglio la macchina comunale.
Manfredi nuovo sindaco di Napoli: la vicinanza di De Luca
Potrà venirgli in soccorso il suo maggior sponsor territoriale che non si è nascosto ma ha fatto endorsement prima e dopo l’elezione: Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania.
La domanda legittima che nasce, alla quale già i post qui riportati danno una prima risposta, è: Manfredi sarà Sindaco di Napoli in totale autonomia o il laboratorio che è nato non è quello indicato fra PD e M5S bensì quello delle foto?
La leadership del PD è della segreteria napoletana del partito o del ‘Governatore‘ che più volte è andato in rotta di collisione con il precedente sindaco?
Niente di male sia chiaro ma bisogna intendersi bene e capire se il nuovo Sindaco di Napoli, che già si porta appresso il peccato originale di una fede calcistica molto ma molto opinabile, potrà proporre ai napoletani una visione della città da napoletano che nasce da una conoscenza della città di chi ci è nato e ne ha sempre respirato l’aria per le strade ed i vicoli e non solo dai Palazzi che siano essi di Posillipo, del Vomero o del Corso Umberto?