Sebbene l’allerta meteo non sia ancora del tutto passata è iniziato già il momento del conto dei danni. L’Assessorato all’Agricoltura della Regione ha iniziato la sua opera di controllo negli uffici periferici per verificare lo stato delle culture e i danni che il comparto alimentare ha subito dopo questi ultimi giorni di tremendo nubifragio. Daniela Nugnes, assessore all’Agricoltura, ha fatto sapere che dopo queste verifiche si potrà capire se ci sono le condizioni per richiedere lo stato di calamità naturale. Le zone più colpite dalle incessanti e forti piogge sono la provincia di Caserta, l’avellinese e la zona nord di Napoli, oltre ad alcune zone costiere. Si sta cercando di quantificare i danni, ma le aree rurali colpite sono difficilmente raggiungibili, soprattutto alla luce degli ultimi accadimenti metereologici.
La Coldiretti è stata la prima a chiedere in una nota all’assessore Nugnes una stima accurata dei danni e lo stato di calamità naturale.
Il forte vento che ha imperversato nel golfo di Napoli e sulle coste non ha solo devastato le colture ma anche le strutture, soprattutto le serre, che sono state scoperchiate dalla furia del vento e rese inutilizzabili. Il costo per le loro riparazione si annuncio alto, in particolar modo nei paesi vesuviani, colpititi da vere e proprie trombe d’aria.
La Coldiretti campana ha diffuso i primi dati sui danni e sulle zone maggiormente colpite. Sembra che la pianura del nolano sia l’area che presenta i danni più ingenti, e i frutteti sono le colture che hanno subito i danni più ingenti. Pare che circa l’80% delle noci de delle nocciole sia andate distrutte. I comuni più interessati sono Nola, Visciano, Tufino, Palma Campania, Saviano, Somma Vesuviana, Marigliano e SanVitaliano.
Il maltempo non ha risparmiato nemmeno i raccolti di frutta, verdura e ortaggi, e in provincia di Salerno molti produttori di pomodori San Marzano hanno perso il loro intero raccolto, e vista la vicinanza ai tempi di raccolta non avranno più la possibilità di recuperare i soldi investiti.
Le violenti piogge e i forti venti degli ultimi due giorni hanno quindi distrutto il lavoro di centinaia di contadini e mandato sul lastrico decine di aziende. Per ora non si parla ancora di numeri, compiere una stima dettagliata è ancora molto difficile, ma nei prossimi giorni e soprattutto quando il tempo lo permetterà la verifica dei danni potrà essere più accorata e precisa. Come i frutteti del nolano sembra che l’intera produzione agricola campana abbia subito perdite per l’80% della produzione nel suo totale e se così fosse il danno sarebbe per miliardi di euro.
La Coldiretti è stata la prima a chiedere in una nota all’assessore Nugnes una stima accurata dei danni e lo stato di calamità naturale.
Il forte vento che ha imperversato nel golfo di Napoli e sulle coste non ha solo devastato le colture ma anche le strutture, soprattutto le serre, che sono state scoperchiate dalla furia del vento e rese inutilizzabili. Il costo per le loro riparazione si annuncio alto, in particolar modo nei paesi vesuviani, colpititi da vere e proprie trombe d’aria.
La Coldiretti campana ha diffuso i primi dati sui danni e sulle zone maggiormente colpite. Sembra che la pianura del nolano sia l’area che presenta i danni più ingenti, e i frutteti sono le colture che hanno subito i danni più ingenti. Pare che circa l’80% delle noci de delle nocciole sia andate distrutte. I comuni più interessati sono Nola, Visciano, Tufino, Palma Campania, Saviano, Somma Vesuviana, Marigliano e SanVitaliano.
Il maltempo non ha risparmiato nemmeno i raccolti di frutta, verdura e ortaggi, e in provincia di Salerno molti produttori di pomodori San Marzano hanno perso il loro intero raccolto, e vista la vicinanza ai tempi di raccolta non avranno più la possibilità di recuperare i soldi investiti.
Le violenti piogge e i forti venti degli ultimi due giorni hanno quindi distrutto il lavoro di centinaia di contadini e mandato sul lastrico decine di aziende. Per ora non si parla ancora di numeri, compiere una stima dettagliata è ancora molto difficile, ma nei prossimi giorni e soprattutto quando il tempo lo permetterà la verifica dei danni potrà essere più accorata e precisa. Come i frutteti del nolano sembra che l’intera produzione agricola campana abbia subito perdite per l’80% della produzione nel suo totale e se così fosse il danno sarebbe per miliardi di euro.