Almeno 20 bambini sono stati uccisi nel terribile attacco nel villaggio di Sobanou-Kou, nel Mali centrale, nel quale hanno perso la vita circa 95 persone. I corpi carbonizzati di alcuni dei minori sono stati ritrovati nelle loro case date alle fiamme, rende noto Save the Children, che chiede una indagine indipendente che faccia luce sugli attacchi e che sia in grado di assicurare alla giustizia i responsabili dell’uccisione e delle violenze nei confronti dei bambini e delle loro famiglie.
I dati nel Mali
Secondo Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro – il massacro di ieri è solo l’ultimo caso di violenze in corso nella regione e a subirne le conseguenze maggiori sono soprattutto i bambini. A causa dell’insicurezza, infatti, 935 scuole sono state chiuse e circa 250.000 bambini, nel nord e nel centro del Paese, non possono andare a scuola.
“Ancora una volta, i bambini e le loro famiglie perdono la vita a causa degli attacchi che dall’inizio dell’anno stanno colpendo diverse comunità. Questa strage è avvenuta di sera, quando le persone si trovavano nelle loro abitazioni sulle colline. Gli assalitori hanno dato fuoco alle case mentre le famiglie erano dentro, le persone e il bestiame sono stati massacrati e all’interno delle abitazioni sono stati ritrovati i corpi carbonizzati di bambini innocenti”, ha raccontato Amavi Akpamagbo, Direttore di Save the Children in Mali.
“I dettagli dell’attacco non sono ancora noti del tutto, quindi non sappiamo esattamente cosa sia successo ai sopravvissuti, molti dei quali risultano ancora dispersi. I bambini potrebbero essere stati rapiti o sono scomparsi. Molti di quelli che sono sopravvissuti potrebbero avere visto i loro cari ammazzati davanti ai loro occhi. Tutto questo è inaccettabile, i bambini devono essere protetti sempre e comunque ed è fondamentale che ricevano il prima possibile gli aiuti di cui hanno bisogno e il supporto per riprendersi da questa terribile esperienza. Chiediamo inoltre alle autorità e alla comunità internazionale di agire con tempestività per garantire la sicurezza nella regione e fare in modo che i minori colpiti dalle violenze nel Mali centrale e settentrionale possano tornare a vivere in pace”, ha proseguito Amavi Akpamagbo
Save the Children, attraverso i propri partner locali, è già al lavoro per raggiungere i bambini e le loro famiglie nel Mali sopravvissuti a questa tragedia e garantire loro tutto il supporto che necessitano per superare il trauma subito, come già avvenuto in seguito a un attacco simile avvenuto nel marzo 2019 a Ogossagou.