Sono diversi i personaggi del mondo dello spettacolo o dello sport che hanno dichiarato di soffrire di malattie croniche. Il loro contributo si è rivelato prezioso nel portare alla luce malattie per certi versi ancora poco conosciute, come per esempio la vulvodinia, e nel dare speranza a chi si sente solo nella propria sofferenza. Lady Gaga, per esempio, soffre di fibromialgia, Nancy Brilly di endometriosi, Anastacia è affetta dalla malattia di Crohn, un disturbo per il quale è prevista l’invalidità.
Una malattia autoimmune
Le cause della malattia di Crohn, conosciuta anche come Morbo di Crohn, sono al momento ignote: si tende a considerare una predisposizione genetica, un’alterazione della flora batterica o anche il fumo di sigaretta. Quello che sappiamo è che parliamo di una malattia di origine autoimmune. Deriva, cioè, da un’errata risposta del sistema immunitario che inizia ad attaccare il tratto gastrointestinale. La malattia, infatti, può localizzarsi in diversi punti, dalla bocca al tratto finale dell’intestino anche se in genere si concentra nell’ileo (l’ultima parte dell’intestino tenue) e nel colon. Pur potendo insorgere a qualsiasi età, è stato rilevato che la maggior parte dei casi si manifesta nella fascia d’età che va dai 15 ai 35 anni e dopo i 65 anni. Il numero dei malati è in costante aumento nei Paesi occidentali mentre la malattia sembra essere addirittura assente nei Paesi asiatici e in Africa.
Sintomi e diagnosi
I sintomi del morbo di Crohn sono collegati al punto nel quale si sviluppa la malattia. Se questa colpisce la bocca avremo delle ulcere simili alle afte; se colpisce l’intestino si scateneranno fenomeni diarroici. Completano il quadro sintomatico dolori addominali e articolari, febbre, calo ponderale. Quando la malattia colpisce i bambini in loro si riscontra un rallentamento della crescita. Arrivare alla diagnosi della malattia di Crohn, quindi, non è semplice. Gli strumenti che possono aiutare per formularla sono:
- colonscopia: serve a individuare eventuali ulcere manifestazione tipica del morbo;
- ecografia anse intestinali: si pratica per escludere altre complicanze;
- risonanza magnetica addominale con mezzo di contrasto: individua il luogo dell’infiammazione e la sua estensione.
Malattia di Crohn e invalidità
Il morbo di Crohn è una malattia cronica, pertanto non esistono cure. Si registrano fasi acute della malattia e fasi di remissione. La farmacologia al momento disponibile permette di gestire la fase acuta e svolge un’azione di allungamento della fase di remissione. In casi di lesioni molto gravi all’intestino si procede con l’asportazione chirurgica dei tratti interessati. Molto importante, per far fronte alla malattia, è anche lo stile di vita del paziente. Nelle fasi acute è bene seguire una dieta senza fibre, quindi senza cereali integrali, frutta, verdure e legumi che verranno reintrodotti nelle fasi di remissione. Un altro consiglio dato ai pazienti è smettere di fumare. La malattia di Crohn è una di quelle per le quali viene riconosciuta l’invalidità. La percentuale è fissata al 15% quando è di classe I, oscilla dal 21% al 30% in classe II, 41% al 50% in classe III, dal 61% al 70% in classe IV.
In copertina foto di Darko Djurin da Pixabay