Lady Be, l’artista del “Mosaico Contemporaneo”, commemorerà la “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne” a Milano, quartiere Brera, in un modo molto forte e provocatorio. “Mai più violenza sulle donne” è il titolo della sua mostra personale visitabile presso l’Ex Studio di Piero Manzoni in via Fiori Chiari 16.
In mostra le 8 Barbie Tumefatte di Lady Be che rappresentano tutti i diversi volti e corpi per ogni tipo di donna: due Barbie Bionde Tumefatte, La Barbie Calva, La Barbie Grassa, La Barbie Transessuale, La Barbie Nera e la Barbie Anziana.
Contemporaneamnente l’artista presenterà la sua mostra anche al “The Wall of Dolls” in via De Amicis, portando con sé una delle opere presenti alla mostra, la “Barbie Tumefatta” (60 x 60 cm). A presentare la mostra sarà il curatore artistico e critico d’arte Dott. Francesco Saverio Russo.
Tutte le diverse Barbie di Lady Be hanno una caratteristica in comune: i segni della violenza sui loro volti e sui loro corpi: lividi, graffi, occhi neri, labbra gonfie e talvolta cerotti a coprire le ferite più gravi. La Barbie, simbolo della bellezza perfetta e incontaminata, diviene portatrice di un messaggio molto importante: a ogni donna può succedere di subire una violenza. Ma ogni violenza va denunciata, altrimenti rimarrà impressa come un segno indelebile, sia fisico sia psicologico.
Ogni donna può immedesimarsi nella Barbie perché è un simbolo associato alla donna da più di 50 anni, ci ricorda il gioco delle bambine ma anche il tanto aspirato ideale di bellezza femminile. La prima Barbie Tumefatta di Lady Be fu presentata a Verona al Palaexpo, il 9 Giugno 2016 in occasione della Triennale dell’Arte Contemporanea; lo stesso giorno nel veronese una donna fu uccisa dall’ex convivente. Molte testate giornalistiche e alcune trasmissioni televisive parlarono dell’opera e del femminicidio. Questa tragica concomitanza dimostra come quotidianamente avvengano, ovunque e verso qualunque tipologia di donna, episodi di violenza.
Per questo nessuna donna deve sentirsi esclusa da questo forte messaggio. Lady Be, attraverso le sue “Barbie” vuole lanciare il messaggio che anche con l’arte si può invitare a far riflettere le persone su questo tema. Ed è proprio grazie alla sua particolare tecnica, che l’artista riesce a riprodurre questo particolare effetto e a ricostruire i volti dilaniati da ematomi e ferite, nonostante siano volti di “plastica”. La Barbie rimane un giocattolo, una comune bambola, viene umanizzata solo dai segni della violenza. Infatti, il “Mosaico Contemporaneo” di Lady Be è un mosaico costituito interamente da pezzetti di plastica, pezzi di Barbie, altri giocattoli e materiali di recupero di ogni genere, non ridipinti ma esclusivamente utilizzati nel loro colore originale. Come disse Vittorio Sgarbi, a Verona davanti alla Barbie Tumefatta: “La denuncia sarebbe stata molto più facile con un’immagine fotografica, ma l’arte è forma, non è contenuto. Il metodo dell’opera di Lady Be è intelligente. Le Barbie vengono scomposte, rotte e ricomposte costituendo poi una forma riconoscibile di ritratto in un’estetica già inaugurata da Schnabel”.
Se il noto critico pose l’accento sulla peculiarità della tecnica di Lady Be, la giornalista Alessandra Vaccari, opinionista nella puntata di “Diretta Verona” del 9 giugno 2016 sottolineò quanto questa speciale tecnica sia importante proprio per il messaggio stesso che trasmette: “L’artista prende spunto dal “rifiuto” per far un’opera d’arte; spesso gli omicidi nascono proprio dal rifiuto della donna di continuare una relazione” Molti considerano la donna una bambola da trattare come un giocattolo e da “buttar via”o maltrattare quando ci si è stufati di lei. Allo stesso modo, i materiali di “rifiuto” di Lady Be, trovano una nuova vita nell’opera d’arte.
La mostra si terrà presso l’ex studio del noto artista Piero Manzoni. La stessa Pippa Bacca, nipote di Piero Manzoni, ha subìto violenza e fu protagonista di un evento molto tragico: prima costretta a subire violenza e dopo uccisa in Turchia, da un uomo che le aveva dato un passaggio.