Stretta nella morsa delle temperature record registrate a dicembre, gennaio e febbraio la calotta polare artica continua a restringersi. Gli ultimi dati diffusi da NASA e National Snow and Ice Data Center dell’Università (Nsidc) rilevano la preoccupante situazione: per il secondo anno consecutivo è stata raggiunta l’estensione invernale più ridotta di sempre.
Come è noto, i ghiacci che ricoprono l’oceano Artico si restringono nel periodo estivo per poi recuperare terreno in inverno, raggiungendo una estensione massima nel mese dimarzo. Quest’anno, il ‘record’ – rilevato mediante dati aerei e satellitari – è stato registrato il 24 marzo, data in cui sono stati raggiunti i 14,52 milioni di chilometri quadrati.
Per il secondo anno consecutivo la superficie dei ghiacci si rivela particolarmente ridotta e nel 2016 essa appare ancora meno estesa dell’anno precedente, in cui aveva toccato un picco di 14,54 milioni di chilometri quadrati. E’ stato calcolato che in trentacinque anni la calotta ha perso 1,6 milioni di chilometri quadrati, quasi il doppio della superficie del Texas. Il trend decrescente si conferma costante dal 1979, anno in cui sono iniziate le misurazioni satellitari.
Il riscaldamento atmosferico, con buona probabilità, contribuisce a questa ridotta estensione dei ghiacci. Le temperature dell’aria di dieci gradi Fahrenheit sopra la media insistono lungo i confini della superficie ghiacciata, là dove i ghiacci sono più sottili. “Probabilmente andremo incontro a sempre maggiori restringimenti delle superfici ghiacciate invernali – spiega Walt Meier, studioso di queste tematiche presso il Goddard Space Flight Center della NASA – perché, in aggiunta al riscaldamento atmosferico, anche gli oceani si sono riscaldati”.
I ghiacci artici giocano un ruolo fondamentale nel mantenimento della temperatura terrestre. Come spiega Jennifer Francis, della Rutger University, nel New Jersey “nei punti in cui i ghiacci si perdono l’acqua rilascia più calore nell’atmosfera e con la scomparsa dei ghiacci invernali si espanderanno aree di temperature insolitamente calde nella zona artica”.
L’Agenzia spaziale USA ha sempre mantenuto un’attenzione particolare per lo studio dei cambiamenti del globo terrestre e, in generale, delle sue condizioni di salute. In particolare, per il 2016 è programmato lo sviluppo di ben otto campagne di ricerca che coinvolgono ricercatori in diverse parti del mondo. Il primo dei nuovi progetti riguarda lo studio dello scioglimento dei ghiacci lungo le coste della Groenlandia (foto a destra) ad opera del team Oceans Melting Greenland (OMG). E’ proprio di questo team la foto del giorno presente sul sito internet della NASA, una sorprendente ripresa aerea dall’altezza di 12.000 metri della distesa di ghiacci della costa nord-est groenlandese in una limpida giornata di sole.