Un legame enigmatico
“Magnete” di Stefania Meneghella edito da Ego Valeo Edizioni è un romanzo psicologico scritto dall’autrice nel periodo del primo lockdown. Il romanzo è un viaggio affascinate nella mente di due donne , due care amiche dai caratteri completamente diversi. La protagonista del romanzo, Sofia, è come un magnete che attira a sé le persone più fragili come Virginia. Ed è proprio quest’ultima che compie un viaggio intrigante nella mente di Sofia, cercando di comprendere i processi mentali che hanno spinto la sua amica ad agire per farla soffrire.
L’autrice è un’appassionata di psicologia, materia che ha approfondito nel corso degli anni e che è diventato il terreno su cui dipanare la storia emotiva di due amiche, unite da un’amicizia enigmatica. Stefania Meneghella è una scrittrice emergente e “Magnete” è il suo terzo romanzo. Tra le sue prime opere ricordiamo La linea gialla (edizioni L’Erudita ) e Silenzi messaggeri (Gruppo Albatros Il Filo).
Abbiamo avuto il piacere di scambiare alcune battute con l’autrice a cui abbiamo chiesto qualche dettaglio in più sul suo romanzo e sui suoi progetti futuri.
“Magnete” di Stefania Meneghella
Partiamo dal titolo, perché “magnete”?
Il titolo è un implicito omaggio al personaggio travagliato di Sofia, la protagonista del mio libro. La sua personalità è come un magnete, che attira a sé i cuori più fragili e desiderosi di attenzione. Sofia è una calamita, da cui è difficile e spesso impossibile staccarsi. E’ quello che accade appunto a Virginia, la quale resta incollata all’immagine della sua amica pur avendo paura di perdersi.
Quando è iniziata la sua passione per la scrittura?
La mia passione per la scrittura credo sia nata con me. Ho sempre amato scrivere. Sin da quando ero bambina, mi dilettavo già nella scrittura di favole e racconti. Poi sono cresciuta, ho iniziato a leggere i libri di letteratura classica e, grazie a loro, ho perfezionato il mio stile letterario. Non mi sono mai fermata e continuo tutt’ora. Semplicemente, non posso farne a meno.
C’è un personaggio del suo romanzo a cui è particolarmente legata, e perché?
Sebbene io sia molto legata a Sofia e al suo personaggio enigmatico, complicato e manipolatorio, sento però di appartenere più a Virginia. Lei è la co-protagonista, e in moltissime pagine si descrive in prima persona. Nonostante questo, resta in disparte lasciando il posto a Sofia. Entra nel suo cervello per scoprirne i meccanismi e le storie, rivive la loro amicizia e il passato che le ha viste tanto legate. C’è però ancora qualcosa in lei che, a distanza di anni, non le permette di emergere e di staccarsi da quel magnete che l’aveva fatta soffrire. Virginia è tutto ciò che c’è ma noi non sappiamo, e rappresenta il non sentirsi compresa, il bisogno di essere ascoltata, il desiderio di essere lei al centro di tutto. Ma questo non accade mai.
“Magnete” è un viaggio nei meandri della mente umana. Un campo complicato, molto complesso e pregno di insidie. Che cosa l’ha spinta a scrivere su questo argomento? E’ appassionata di psicologia?
Sì, sono una grandissima appassionata di psicologia e, nel corso degli anni, l’ho studiata autonomamente. Per questo, ho voluto scrivere del cervello, un organo tanto misterioso quanto complesso, e che tutt’ora non abbiamo ancora scoperto del tutto. Il mio obiettivo era appunto andare alla ricerca di quello che c’è nella nostra mente, dell’incomprensibile e di quello che non riusciamo a vedere, per scoprire appunto fin dove possa arrivare il pensiero umano. E’ stato un lavoro lungo e complicato, ma che mi ha dato moltissime soddisfazioni e anche risposte.
Nel corso degli anni, ha notato una evoluzione nella sua scrittura?
Assolutamente sì. La mia scrittura si è evoluta e si sta evolvendo tutt’ora. Non mi piace restare sempre la stessa e, spesso, non riesco a non cambiarmi. Nel leggere i miei scritti del passato, incontro tantissime differenze e spesso ne sono felice.
Qual è il suo scrittore preferito? Quando scrive i suoi romanzi, trae ispirazione da questo?
La mia autrice preferita è senz’altro Virginia Woolf, colei che mi ha aiutato tante volte e spesso anche salvato. La sua letteratura è stata infatti per me fonte di ispirazione per la costruzione di un mio personale stile narrativo. Nei miei scritti, si trova sempre uno stralcio del suo flusso di coscienza, e l’analisi dei pensieri e sentimenti dei personaggi. Mi piace parlare di quello che loro pensano e sentono, piuttosto che di quello che loro fanno.
Che progetti ha per il futuro? Continuerà a scrivere?
Per il momento, sto promuovendo il mio libro “Magnete”, sebbene non sia possibile organizzare eventi fisici a causa dell’emergenza sanitaria. Mi sto dunque affidando completamente ai social networks e alla rete, organizzando spesso presentazioni online presso librerie. Ovviamente, continuerò a scrivere e ad ideare sempre nuovi romanzi.