Tommaso Primo si appresta a pubblicare il terzo album della sua carriera. Ancora una volta sono le etichette discografiche FullHeads e AreaLive a rilasciare un lavoro che viene anticipato dal primo singolo dal titolo “Madonna Nera“.
Il brano
Con “Madonna Nera” Tommaso Primo rompe il silenzio discografico durato tre anni e lo fa con due eccezionali featuring: Roberto Colella, con il gruppo La Maschera, e Le Ragazze di Via Argine. Il brano è un esperimento sociale in cui sono coinvolte giovani donne del continente africano vittime della tratta delle schiave. Le Ragazze di Via Argine si sono messe in gioco e per la prima volta hanno varcato la soglia di uno studio di registrazione per cantare e immergersi in una giornata diversa dalla loro routine fatta di sesso e violenza.
Il testo racconta di un uomo, in età avanzata; ambiguo, viscido e assiduo “consumatore” di prestazioni sessuali a pagamento. Con uno stipendio statale, un matrimonio finito male e una figlia non riconosciuta, si aggira fra le strade del ventre della città partenopea alla ricerca di forti emozioni senza curarsi degli effetti emotivi che causano i suoi vizi. Le sue “prede”, ragazze di origine africana, donne transgender, giovani schiave del sesso, diventano le sue interlocutrici che lo metteranno a dura prova con sé stesso, in particolare quando si ritroverà ad essere cliente di sua figlia diventata anch’essa prostituta.
Quattro chiacchere con Tommaso Primo
Chi è questo artista? Come crea la sua musica? Per soddisfare la nostra “sete” di conoscenza, ecco a voi qualche domanda che abbiamo rivolto proprio a Tommaso Primo.
Prima di tutto, benvenuto su Cinque Colonne Magazine! Partiamo con una domanda “semplice”, chi è Tommaso Primo per Tommaso Primo?
Beh, questa domanda si sta rivelando più difficile del previsto. Penso alla risposta che ti avrei dato sicuramente qualche anno fa e incredibilmente, scopro che non mi rappresenta più. Posso dirti con lucidissima analisi che sono un nostalgico, prima ero uno che guardava al futuro ora, invece, mi trovo più spesso nel passato. Ho avuto una vita inusuale, piena e in continua mutazione. Sono stato ricco, povero, magrissimo, grasso, bello, non più bello, giovane, vecchio ma soprattutto famoso per alcuni e sconosciuti ad altri. La vita del cantautore di nicchia, con una fanbase calorosa come la mia, è metafisica, un giorno ti trovi a scattare centinaia di foto, fare autografi, sentire gente che canta emozionandosi le tue canzoni, il giorno dopo sei al supermercato con tua madre, dove la cassiera parla con la signora che ci precede in fila, spettegolando sull’ultimo divo uscito dai talent o del neomelodico di turno. Non sai le occhiatacce che mi prendo dalla mami che mi avrebbe preferito nazional popolare…
Musica e Tommaso Primo, come potresti descrivere questo rapporto? E’ possibile trovare le parole?
Innamoramento, un duraturo innamoramento. La musica ti sceglie e la si fa per necessità, come una funzione vitale. Ho dentro di me un bagaglio d’influenze, i posteggiatori dei ristoranti a Marechiaro, le sigle dei cartoni animati giapponesi, mamma che nella stanza a destra ascoltava Pino, James Taylor, Veloso, mio fratello in quella a sinistra che ascoltava cose più “veraci”.
Come nasce una tua canzone? Come puoi descrivere il tuo processo creativo?
Elettricità, non sono un grande musicista ma ho larghe vedute e a volte provo una strana elettricità che mi fa fermare qualsiasi cosa io stia facendo, per mettermi a scrivere. A volte dura poco, altre di più, è in quel momento che riesco a creare. Avrei voluto fare cinema da ragazzino, questa cosa me la sono portata dentro nelle canzoni. Se ci fai caso, sono piccoli film con personaggi, trame e colpi di scena
Dopo tre anni, sei tornato con “Madonna Nera”: come nasce questo brano?
“Madonna Nera” è il frutto di una ricerca lessicale, musicale e umana. Va indietro del tempo, sorridendo all’antifascismo di Raffaele Viviani, al graffio letterale di Curzio Malaparte, al teatro coraggioso di Annibale Ruccello, alla musica degli Squallor. Narra le vicende di un vecchio puttaniere, Napoli e il suo ventre come sfondo, con un colpo di scena nel finale. È stata arrangiata da Giuseppe Spinelli, si è comportato da artigiano, lavorando minuziosamente ad ogni minima nota, intonazione o suono.
Un nuovo brano per due featuring d’eccezione, come si sono sviluppati?
Ho vissuto, per studio e sete di conoscenza, i luoghi più oscuri di Napoli, ascoltando i racconti degli ultimi, quelli veri. Emarginati, sconfitti, ragazze vittime della tratta delle schiave, donne transgender costrette a chiedere il permesso al “pappone” di turno per avere un angolo di strada dove potersi prostituire. Un’umanità dimenticata a pochi passi dai palazzi delle istituzioni, in una società che apparentemente condanna ma che non ama sporcarsi le mani che delega, ad una politica fluttuante, problemi che non le riguardano. Ho spiegato alle Ragazze di Via Argine la storia che volevo raccontare, facendogliela ascoltare con la chitarra, mi ha colpito molto la loro apertura mentale per la predisposizione all’ascolto ma soprattutto, sono state felici di cantare in studio di registrazione. Un’esperienza diversa, per loro. Ho voluto condividere questo brano con il mio amico Roberto Colella del gruppo La Maschera, un fratello che mi è stato vicino in un momento delicato della mia vita. Lui è una delle voci più belle delle nuove generazioni partenopee (e non solo), cantautore, polistrumentista, un talento musicale enorme. Entrambi facciamo parte di una scena che va in direzione ostinata e contraria, che ama cantare e suonare in lingua napoletana.
Cosa puoi dirci, invece, sul videoclip?
È un videoclip che inizia dal finale, girato all’incontrario come nelle migliori pellicole di Nolan (sono ironico) dal giovanissimo Matteo Florio, promettente regista napoletano. Va all’indietro, un po’ come ho fatto io nella mia ricerca artistica.
Cosa c’è nel futuro di Tommaso Primo?
Concerti, portare in giro il disco nuovo che a breve arriverà e cantare con il mio fantastico pubblico, persone speciali che non mi fanno mai sentire solo. M’impegno ad essere un artista migliore per ricambiare il grande affetto che ogni volta mi donano.
Un saluto per i lettori di Cinque Colonne Magazine
Lettori di Cinque Colonne Magazine, se siete arrivati fino a questo punto, siete dei folli che vanno controvento, proprio come me. Vogliamoci bene…