Diventare adulti
“madonna libertà” di Daniele Dionisi edito da Biplane è il romanzo d’esordio dell’autore. La trama accattivante e gli argomenti trattati catturano immediatamente il lettore che, attraverso gli occhi dei giovani protagonisti, rivive certamente anche una parte della propria vita personale. Tutti siamo stati adolescenti e tutti abbiamo cercato, in quell’età così delicata e particolare, la nostra strada. Luce e Mad avevano i loro sogni, si amavano, ma non erano capiti, così, improvvisamente il loro legame e i sogni sono andati in frantumi. Poi, dopo oltre vent’anni lui la cerca. Perché? Entrambi sono cambiati e Luce è ormai una donna matura che ha scelto la propria strada lontana dalla maternità, una vita imperniata su se stessa, il suo compagno e il suo lavoro.
“madonna libertà” affronta temi importanti come quelli della maternità e paternità, esplora le pieghe dell’animo umano e mette a nudo paure e conflitti. Il romanzo ha una svolta inaspettata che incollerà il lettore alle sue pagine, senza mai distoglierlo dalle continue riflessioni sulla vita.
Daniele Dionisi scrive da sempre, non solo per passione, ma anche per professione. Lavora in un’agenzia pubblicitaria e quando stacca, continua a scrivere per diletto. Ha iniziato con le poesie poi, si è spinto verso la narrativa, e “madonna libertà” è il suo primo romanzo.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare Daniele Dionisi al quale abbiamo chiesto qualcosa in più sui temi che affronta nel romanzo e sulla sua esperienza personale di scrittore emergente.
“madonna libertà” di Daniele Dionisi
Lei scrive per lavoro e per diletto e “madonna libertà” è il suo romanzo d’esordio. Prima della pubblicazione che cosa le piaceva scrivere? Diari, racconti, pensieri?
Cerco di tenere il più possibile separata la scrittura professionale da quella narrativa. È proprio in questa distanza dal lavoro lavorato che trovo il piacere di scrivere storie. Prendermi la libertà di seguire una trama, vedere un personaggio che si trasforma pagina dopo pagina. È questo che cerco. Per quanto riguarda il prima, penso di aver iniziato come molti dalle poesie. In passato ho anche autoprodotto una raccolta con l’aiuto finanziario di un’azienda metalmeccanica. Lo so, suona un po’ buffo a dirlo. È una storia che in futuro potrei anche raccontare.
madonna libertà è caratterizzato da personaggi molto densi e profondi che si dibattono tra mille pensieri, incomprensioni e desideri. Per caratterizzare i due protagonisti si è ispirato a figure realmente conosciute?
Non direttamente, ma penso sia inevitabile che nei personaggi finisca una grande quantità di materiale preso a prestito da se stessi e dalle persone che si conoscono. A volte il personaggio non è altro che una fusione di elementi rubati a più persone, una specie di Frankenstein emotivo. Altre volte è l’estremizzazione, o la semplificazione, del carattere di qualcuno.
Nel suo romanzo lei affronta temi importanti che necessitano di continue riflessioni tra cui, ad esempio, il periodo adolescenziale, il conflitto generazionale e la maternità. Qual è stato l’argomento più difficile che ha affrontato attraverso le vicissitudini dei suoi personaggi? E quello che le sta più a cuore?
L’argomento più difficile e quello che mi sta più a cuore sono strettamente collegati e sono la maternità e la paternità. Penso che la mia storia sia un coming of age per quarantenni, per tutte quelle persone, e nella mia generazione ce ne sono tante, che hanno perso il treno della prima maturazione e si trovano a dibattere con ritardo su temi che fino a qualche decennio fa appartenevano ai ventenni. Il diventare genitori è in questo caso il passaggio esistenziale per antonomasia, una delle poche linee di separazione, insieme al lavoro, tra una giovinezza a tempo indeterminato e un’età adulta da vivere cercando di rimanere il più possibile freschi.
C’è un personaggio all’interno del romanzo a cui vorrebbe assomigliare oppure che ha caratteristiche che le piacerebbe avere?
Dario, il compagno di Lucia quarantenne. È un uomo che viene da un divorzio, con due figlie a carico. Si sente pronto a vivere una nuova giovinezza, ma si trova invischiato in un sentimento, e in una storia, che non riesce a gestire. Mi piace la sua pulizia morale, la capacità di impegnarsi nelle cose, di prenderle sul serio senza lasciare che il distacco ironico le corrompa. Tutte doti da cui sono affascinato, anche se non mi appartengono interamente.
Incuriosiamo un po’ gli scrittori emergenti. Ci racconta le sue abitudini di scrittura durante la stesura di madonna libertà? Non so, si è impegnato a scrivere tutti i giorni ad una determinata ora,si è imposto delle scadenze per i capitoli, ha prima caratterizzato i personaggi e poi ha messo su la storia?
Cerco di dedicare un po’ di tempo ogni giorno alla scrittura, soprattutto quando ho una storia che mi sembra valga la pena sviluppare. Trovo un incipit, una situazione iniziale, e a ritroso provo a immaginare quali personaggi siano più giusti per portarla in vita e trasformarla in romanzo. Poi arriva sempre un punto morto in cui continuare a scrivere sistematicamente ogni giorno mi sembra non portare da nessuna parte. Allora mi fermo e ragiono sugli snodi della storia, sulle motivazioni dei personaggi. Se riesco a scioglierli, di solito poi arrivo alla fine.
Dopo l’esperienza di madonna libertà, ha fatto un bilancio? Diventare scrittore potrebbe essere un’alternativa alla sua attuale professione? Le piacerebbe?
Mi piacerebbe, certo. Ma fare lo scrittore come lavoro esclusivo non è tra i propositi più semplici da realizzare. Posso dire solo che ci proverò.