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Dal 19 al 22 febbraio presso l’Expocenter di Mosca si è svolta la 30edizione di Collection Premier Moscow (CPM), la Fiera di moda donna, uomo e bambino nella quale 143 brand italiani hanno presentato le loro novità per l’autunno-inverno 2018-2019. Ed è in questa occasione che è stato conferito il premio per aver contribuito maggiormente alla diffusione del Made in Italy in Russia a Claudio Carioni, titolare dello showroom “Galleria Carioni”.
Il riconoscimento è stato attribuito da Sistema Moda Italia, Emi (Ente Moda Italiana) e dall’Ambasciata Italiana a Mosca. Un premio importante, che ancora una volta sottolinea quanto la creatività, il buon design e i materiali pregiati dei prodotti Made in Italy siano apprezzati in tutto il mondo. Che la Russia sia profondamente innamorata dell’Italia e di tutto ciò che di buono la rappresenta è cosa risaputa; ciò che forse si sa un po’ meno, è che questo amore non solo è ricambiato, ma continua a rafforzarsi sempre di più nonostante gli intralci della burocrazia e delle leggi.
I Russi sono sempre più attenti ed esperti nel campo della moda; uomini e donne curano di più il loro stile anche se è sempre la donna che traina con un volume di acquisti superiore rispetto all’uomo.
Crescono anche settori come quelli dei gioielli, delle calzature, della pelletteria e dell’occhialeria, perché l’importante è avere un Made in Italy da sfoggiare!
I russi sono più attenti al loro stile dicevamo, e di conseguenza diventano più esigenti rispetto al passato. Pretendono qualità e gusto, un po’ meno “asiatico” rispetto ad una decina di anni fa, e un po’ più “globalizzato”. Lo sa bene Claudio Carioni, che è un veterano della moda, specialmente di quella italiana in Russia. Gli abbiamo fatto qualche domanda in occasione del premio ricevuto alla Collection Premier Moscow per avere qualche sensazione a freddo sia sul riconoscimento ricevuto sia sul futuro del mercato dell’abbigliamento italiano in Russia.
In occasione della 30ma edizione della Fiera dell’Abbigliamento CPM, è stato conferito? al suo show room il premio per aver contribuito alla crescita e alla diffusione del Made in Italy in Russia. Secondo lei, quali sono state le iniziative o i contributi a cui si è dedicato e che hanno maggiormente influenzato la scelta degli enti erogatori nell’assegnarle il premio?
Innanzitutto io sono a Mosca con il mio showroom già da 24 anni, e quindi, ecco, già solo questo è un elemento importante e specifico. Inoltre io ho sempre trattato solo Made in Italy e questo è un fattore prioritario per chi deve assegnare un riconoscimento. Tenga conto che questo premio non è abitudinario, ed è stato creato proprio in occasione della trentesima edizione del CPM (Collection Premier Moscow). Io ho partecipato a tutte le edizioni, forse ne ho saltate solo un paio, e anche questo è un altro elemento importante da considerare nella valutazione dell’assegnazione del premio. Inoltre, secondo me, hanno colpito anche la serie di incontri che faccio periodicamente con i responsabili dei brand che voglio pubblicizzare in quel momento. Durante questi eventi invito, oltre la mia clientela, qualche giornalista e le autorità italiane con l’obiettivo di promuovere appunto l’intera l’attività e l’immagine del Made Italy. Altre motivazioni non mi vengono in mente, ma sicuramente hanno contribuito anche i giudizi di altri imprenditori qui a Mosca, che certamente avranno dato pareri positivi sulla mia persona e sul il mio lavoro.
Lei ormai è un veterano di questa manifestazione, c’è qualcosa che cambierebbe nell’organizzazione ? e perchè?
Nell’organizzazione niente, però per quanto riguarda le Fiere in quanto tali, sono convinto che sono un po’ obsolete. Non è una critica, però in generale abbiamo visto che c’è una metamorfosi abbastanza in discesa per quanto riguarda le fiere. La CPM (Collection Premier Moscow) ha ancora un senso perché i russi sono abbastanza attaccati ai brand italiani. Noi ce la caviamo perché siamo sempre presenti alla Fiera con dei marchi italiani ma grandi nomi non ce ne sono. Quest’anno invece sono riuscito a far arrivare 2 brand di Max Mara nel tentativo di vitalizzare un po’ la Fiera. Le Ferie in quanto tali sono la rappresentazione del meglio che ogni nazione esprime, ma in realtà i più grandi brand vanno per conto loro, parlo dei top brand; invitano i loro clienti a Milano o raramente a Mosca, ma di fatto viaggiano da soli. Noi italiani purtroppo non siamo capaci di fare squadra, ognuno va da sé, non siamo coesi come ad esempio lo sono gli spagnoli o i turchi. E questo è un peccato per il nostro Made in Italy in Russia.
Quali suggerimenti darebbe a chi ha deciso di lanciarsi nel mondo della moda ed esportare?in Russia?le proprie creazioni e il proprio brand?
La Russia digerisce tutto come dico io, ma non proprio tutto al cento per cento. Nel senso che un brand nuovo chiaramente trova diverse difficoltà, specialmente per il fatto che la classe media russa in questa fase è un po’ venuta meno perché è calato il potere di acquisto. Prima le ragazze ad esempio compravano otto vestiti all’anno, oggi ne comprano due o tre importanti e poi il resto lo acquistano da Zara o H&M. Bisogna assolutamente puntare sulla qualità e sul design; se qualcuno crea una nuova collezione deve fare tanta gavetta e venire qui in Russia, andare per negozi e capire quali sono i gusti dei russi. E’ importante capire cosa compra la gente. Quello che consiglio è di pensare che comunque le opportunità ci sono ma bisogna fare attenzione perché i russi sono diventati molto selettivi e competenti; non vanno più le cose pacchiane come 15 anni fa piene di applicazioni o di fiori ad esempio. Attualmente i i russi cercano delle cose anche un po’ più sofisticate rispetto al passato. Oggi siamo in una fase del mercato un po’ di stallo, tuttavia insisto nel dire che chi vuole può decollare tranquillamente perché le condizioni ci sono anche se la burocrazia è un grande nemico della Russia. Concludo dicendo che se qualcuno vuole aprire un negozio a Mosca ed esportare il Made in Italy in Russia , ci sono tutte le possibilità e opportunità per farlo.
Su consiglio di Claudio Carioni concludiamo dicendo che bisogna avere coraggio e spirito di iniziativa . La Collection Premier Moscow resta un ottimo terreno per scambi e contatti preziosi; due volte l’anno, oltre 25 paesi vengono qui a presentate le nuove tendenze e le nuove collezioni. Per il mercato italiano è ancora un’ottima opportunità per diffondere lo stile e la qualità del Made in Italy nel mercato russo e nell’Europa dell’Est. Un’occasione quindi da non lasciarsi sfuggire!