Ad affermarlo è un’analisi della Coldiretti relativa ai dati Istat sul commercio estero che evidenziano un vero e proprio boom degli arrivi, causando un forte squilibrio produttivo e commerciale nell’ambito della filiera risicola italiana determinato soprattutto dalle importazioni sconsiderate di riso lavorato provenienti da Paesi che operano in regime Eba a dazio zero, in particolare la Cambogia e Myanmar. L’Italia – sottolinea la Coldiretti – è leader nella produzione di riso in Europa con 227.329 ettari seminati che rappresentano il 55% del totale comunitario.
Occorre peraltro considerare che la coltivazione del riso assume grande importanza per il territorio dal punto di vista ambientale perché la risaia rappresenta un ecosistema acquatico temporale e contribuisce anche alla prevenzione di fenomeni alluvionali. La coltivazione si sviluppa principalmente in 5 Regioni italiane: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Sardegna, oltre ad altre superfici interessanti presenti in Calabria e Toscana. Le aziende produttrici di riso sono circa 4.100 con una filiera che assicura il reddito di oltre 10.000 famiglie tra occupati ed imprenditori. Il valore al consumo del riso italiano supera il miliardo di euro con una produzione agricola nazionale che si aggira intorno ai 550 milioni di euro in termini di PLV.