Come da tradizione, con l’arrivo dell’estate il mercato della telefonia mobile che, in Italia, presenta quattro operatori principali (TIM, Vodafone, Wind e H3G) e tantissimi operatori virtuali, si rinnova con l’arrivo di offerte più o meno convenienti per parlare e navigare in mobilità durante le vacanze.
Quest’anno, a differenza del solito, l’arrivo del caldo estivo è stato accompagnato da una spiacevole novità per le tasche dei consumatori italiani e dei clienti dei due principali operatori di telefonia mobile del paese, TIM e Vodafone.
Le due aziende hanno, infatti, deciso, in contemporanea, di rendere a pagamento alcuni servizi, come gli SMS che avvisano l’utente di una chiamata in arrivo in un momento in assenza di linea o quando si è occupati, che sono stati disponibili, gratuitamente, da sempre.
Servizi come Lo sai e Chiama ora di Tim e Chiamami e Recall di Vodafone sono diventati, quindi, a pagamento. Pur non essendo notevole l’importo di questi servizi, che, su base annuale possono arrivare a costare all’utente sino a 6 Euro per TIM e sino a 20 Euro per Vodafone, rappresenta comunque un ulteriore incremento per la spesa complessiva dei consumatori. Fa riflettere, inoltre, che quando si riceve una chiamata in assenza di copertura, e quindi per una mancanza dell’operatore, il consumatore sia costretto a pagare per potere essere informato di tale chiamata.
Il mondo della telefonia mobile italiana sta, comunque vivendo un periodo di forte transizione. L’avvento della nuova tecnologia 4G, che permette di navigare in mobilità ad una velocità nettamente superiore rispetto al 3G, ha comportato dei costi enormi per gli operatori che, di conseguenza, stanno studiando nuove strategie per incrementare i ricavi.
I quattro operatori di telefonia mobile, Telecom Italia, Vodafone, Wind e H3G, sono finiti, pochi giorni fa, nel mirino dell’Antitrust con l’accusa di aver messo in atto pratiche commerciali scorrette.
Nel bollettino del 21 luglio scorso (disponibile Qui), l’Antitrust ha evidenziato come vi siano stati dei comportamenti poco chiari in merito all’abilitazione alla ricezione di servizi a pagamento durante la navigazione in mobilità, un servizio che comporta spese extra per il consumatore che non viene informato adeguatamente circa la necessità di presentare una richiesta di blocco esplicita per questi servizi.