MA, le prime due lettere di mamma, parola cara a Pasolini, tanto che l’ha deposta sotto la Croce nel suo Vangelo e l’ha pronunciata infinite volte a teatro, sul set, nelle interviste. Partendo da questo filo conduttore, che è forza generatrice di parole, uomini e gesti, Antonio Latella, con la drammaturgia di Linda Dalisi, ha tratto un monologo con Candida Nieri, che sarà in scena sul palcoscenico del Teatro Nuovo di Napoli.
La Madre diventa anche una Madre-Scrittura, dove il pozzo inesauribile è il pensiero e l’arma nella battaglia della vita è la parola.
In scena Candida Nieri, vincitrice del Premio Ubu 2013 come miglior attrice, “vive” vari personaggi, attraverso una sorta di canto, di preghiera, come uno stabat mater. E’ è una voce direttamente collegata con l’interno, che evoca figure che appartengono al cinema pasoliniano.
Una voce, ma anche un cuore, attraverso cui la madre parla a lui e di lui, come spiriti che ruotano intorno alla sua poesia.
“In tutte le vittorie e sconfitte di Pasolini – afferma Latella – c’è sempre la madre. Le mamme, icone di un’Italia dove tutto è irrecuperabile, ma, ogni volta, MA diventa anche altro: per una madre che piange un figlio, un Gesù dei poveri, un operaio, un pittore, un re Edipo, per un paese che scaccia gli intellettuali tutto è madre e si fa madre”.
Sono sguardi su vite violente, in cui il dolore materno diviene assoluto e soffocante e la sua figura irriducibile, mai del tutto rappresentabile e tuttavia infinitamente riprodotta, rievocata nel tentativo inesausto di ucciderla simbolicamente.
Tutta la letteratura e il teatro di Pasolini sono pervasi dalla presenza di quella madre che l’ha accompagnato nella fuga dalla banalità coatta del vivere quotidiano.
“Ma” affronta la figura di Pasolini da una prospettiva particolare, in cui si cerca di indagare non solo la sua eredità intellettuale, ma un aspetto molto intimo dell’autore, ossia il rapporto che riguarda “lui e la madre”.
“Con Pasolini – così la drammaturga Linda Dalisi – parto alla ricerca di una lingua, perciò dopo il suono labiale del “ma” la ricerca prosegue nella parola, che diventa Parola con la P maiuscola, quella in cui anche il segno grafico significa e dichiara che siamo in presenza di qualcosa di superiore, una forza generatrice, ovvero la Poesia. Madre Poesia. E da quella Parola arrivo all’immagine e poi al senso”.
Attraverso le parole, le immagini, Latella prova a tracciare una possibile unica madre, con quel “ma” necessario a mettere un dubbio: madre sì, ma…