La prima parte del suo nome, LUX, già racchiude grandi promesse. E se il suo obiettivo venisse raggiunto, fisici e astronomi di tutto il mondo vedrebbero davvero la luce: sarebbe infatti svelato uno dei più grandi misteri della scienza moderna.
Stiamo parlando di LUX-ZEPLIN (LZ), e l’enigma in questione è quello della materia oscura, l’ineffabile componente del cosmo che potrebbe costituire quasi il 90% della massa presente nell’Universo.
Si tratta di una collaborazione internazionale coordinata dagli Stati Uniti che comprende 200 scienziati di 31 Istituzioni e che sarà avviata entro il 2020 con un nuovo, colossale esperimento progettato per ‘catturare’ la famigerata dark matter.
Il nome deriva dalla fusione di due rivelatori per la materia oscura: LUX (Large Underground Xenon) e ZEPLIN (ZonEd Proportional scintillation in LIquid Noble gases), e l’esperimento sarà collocato a poco più di un chilometro e mezzo di profondità, presso la Sanford Underground Research Facility (SURF), nel South Dakota.
L’iniziativa, già confermata lo scorso settembre dal Dipartimento dell’Energia USA, ha ormai ricevuto il ‘via libera’ finale. È infatti di pochi giorni fa l’approvazione di una fase cruciale per la costruzione di LZ, la cosiddetta Critical Decision 3 (CD-3).
Questo traguardo si traduce nell’inizio ufficiale della fase operativa: il design e il progetto dell’esperimento sono stati approvati, e nelle prossime settimane si procederà al lancio della costruzione.