L’Unità, il quotidiano fondato da Gramsci nel 1924, è tornato in edicola. Dopo sette anni, ieri 16 maggio, è uscito il primo numero di quella che promette di essere un nuovo giornale. Edito da Romeo editore e diretto da Piero Sansonetti, il programma del quotidiano, disponibile in versione cartacea e online, è chiaro.
L’Unità, il quotidiano degli operai e dei contadini
L’Unità – Quotidiano degli operai e dei contadini nasce nel 1924 per idea di Antonio Gramsci come organo del Partito Comunista Italiano. Dal 1926 al 1945 il quotidiano esce come giornale clandestino. Viene editato prima in Francia e, dal 1942, torna in Italia. Dalle sue pagine segue le vicende del nostro Paese fino agli anni Novanta. In occasione del rapimento di Aldo Moro non esita a condannare le Brigate Rosse definendole “nemici della democrazia”. Vede il crollo del muro di Berlino, lo scioglimento del Partito Comunista Italiano, e la nascita da allora di Partito Democratico della Sinistra e i Democratici di Sinistra.
Con gli anni Ottanta iniziano i primi problemi legati alle vendite. Le numerose iniziative editoriali riescono a tenerlo a galla per alcuni anni ma gli anni Novanta e i primi Duemila sono caratterizzate da continue chiusure e rinascite.
Come indicato da Gramsci, l’Unità continuerà ad essere dalla parte dei più deboli. E se all’origine era rivolto a contadini e operai, oggi sarà la testata anche di migranti e detenuti. Pur mantenendo sempre netta la propria indipendenza, l’Unità sarà vicina al Pd, principale forza politica della sinistra, e al pensiero di Papa Bergoglio che, attualmente, rappresenta un punto di riferimento ideologico.
Piero Sansonetti alla presentazione della nuova edizione de l’Unità
La Festa dell’Unità
Nei suoi sessant’anni e più, l’Unità curato non solo la riflessione più strettamente legata all’attualità e alla politica ma si è proposto come luogo di scambio culturale. Ha ospitato scritti, tra gli altri, di Cesare Pavese, Italo Calvino, Ada Gobetti, Pier Paolo Pasolini. Ha editato i settimanali satirici Tango, curato dal vignettista Sergio Staino, e Cuore curato da Michele Serra. Quel legame tra appartenenza politica di sinistra e interesse culturale si esprimeva ancora maggiormente in quella che possiamo considerare un’iniziativa iconica del quotidiano: la Festa de l’Unità. Organizzata originariamente per finanziare il partito, la Festa de l’Unità diventa ben presto una rete di appuntamenti in diverse città d’Italia.
La nuova Unità
Dopo la direzione da parte di nomi quali Ottavio Pastore, Pietro Ingrao, Emanuele Macaluso, Massimo D’Alema, Walter Veltroni, Furio Colombo, la nuova edizione dell’Unità è diretta da Piero Sansonetti, ex direttore de Il Riformista. Come dichiarato dallo stesso Sansonetti, il quotidiano sarà “garantista, socialista, cristiano, liberale, non liberista“. In edicola a 1,50 euro, la redazione del cartaceo conterà sei redattori, altri per la redazione online e diversi collaboratori esterni. Il giornale si comporrà di 12 facciate e ospiterà ogni settimana la rubrica Nessuno tocchi Caino, curata da Sergio D’Elia ed Elisabetta Zamparutti. Ogni giorno, infine, sarà pubblicato un articolo dall’archivio de l’Unità. Un archivio che ben presto sarà a disposizione di tutti online.