Salvaguardare e valorizzare i paesaggi naturali di tutto il mondo, la montagna e il delicato equilibrio che la contraddistingue attraverso il mondo della fotografia: questo il trait d’union che accomuna LUMEN, Museo della fotografia di montagna sulla cima di Plan de Corones (2.275 m) e National Geographic, organizzazione no-profit globale impegnata a esplorare e proteggere il pianeta. Partner internazionale dello spazio espositivo altoatesino, ne condivide la propria missione: sensibilizzare il visitatore e le nuove generazioni sulla preservazione della Terra e dei suoi ecosistemi.
LUMEN: i progetti in campo
L’esclusiva collaborazione stretta con National Geographic consente a LUMEN di attingere liberamente all’archivio fotografico della celebre istituzione scientifica ed educativa per arricchire i propri spazi espositivi con sempre nuovi spunti e contenuti. All’interno dei 1800 mq del museo di Plan de Corones sono infatti tre le aree dedicate in cui è possibile ammirare gli scatti National Geographic: una mostra permanente e due spazi espositivi temporanei, in continua evoluzione. La sezione Holy Mountains propone una raccolta permanente dedicata alle montagne di tutti i continenti che secondo le diverse culture e religioni sono personificazione e manifestazione di forze superiori, nonché il mezzo di comunicazione delle divinità: una rassegna fotografica visibile al secondo piano di LUMEN che svela il lato sacro della montagna e il suo legame con la spiritualità.
Al primo piano, invece, lo spazio Mondo Montagna espone stagionalmente nuove mostre che vedono protagonisti, a rotazione, i continenti di tutto il mondo. Fino all’11 ottobre qui è possibile ammirare “Perù” con gli scatti di Luis Armando Vega, Musuk Nolte, Nicolas Villaume e Victor Zea dedicati a tematiche che spaziano da uno dei più grandi pellegrinaggi delle Ande in Perù, a questioni culturali e sociali, cambiamenti climatici e fotografia documentaria. Infine, Forum, l’area generalmente adibita a eventi e meeting, diviene periodicamente anche cornice di mostre temporanee come “Mexico”, una raccolta di immagini del fotografo Ricardo Azarcoya che conduce al confine con l’Antartide, tra la Patagonia e la Terra del Fuoco. Esposizioni che suggeriscono al visitatore viaggi insoliti, racconti di luoghi incontaminati e tematiche che trattano il tema montagna secondo diverse prospettive.
Tra tutte, anche quella del cambiamento climatico, argomento che unisce particolarmente le realtà LUMEN e National Geographic nel nome di una missione e una visione comune. In merito si esprime Cynthia Doumbia, direttore delle mostre internazionali di National Geographic raccontando della propria collaborazione con gallerie e musei del mondo: «Il cambiamento climatico affligge tutte le parti del mondo ed è destinato a peggiorare nei prossimi decenni se non si svolgono azioni effettive. Crediamo che solo quando capiremo veramente il mondo della natura e le persone che vi abitano proteggeremo il pianeta che chiamiamo casa, prestando una maggiore attenzione. Cruciale per comprendere il nostro mondo è lo storytelling; noi infatti ci siamo impegnati a supportare una community di storyteller innovativi che aiutano a far capire l’importanza della natura e della cultura. Attraverso le nostre esposizioni riusciamo a dare vita a queste storie trasmettendole ai visitatori di tutte le età.»
La fotografia, con la sua forza evocativa, è infatti il mezzo più diretto ed efficace per trasmettere messaggi chiari e di grande impatto, capaci di richiamare una nuova presa di coscienza nei suoi spettatori: gli scatti di National Geographic esposti a LUMEN, nella cornice esclusiva di Plan de Corones e delle vette altoatesine, invitano il visitatore a soffermarsi e riflettere su quanto prezioso e allo stesso tempo fragile sia il mondo naturale. Un modo per spronare l’uomo a comprendere la bellezza e unicità di questa Terra, chiamandolo ad essere rispettoso, consapevole e responsabile nei confronti di un mondo naturale da proteggere e amare.