Nato a Scandiano nel 1943 ma trasferitosi a tre anni con la famiglia a Sassuolo, Luigi Ghirri incontra qui, in questo territorio tra Modena e Reggio Emilia, per la prima volta Marazzi, azienda di ceramiche fondata negli anni Trenta. Nel 1975 il fotografo varca per la prima volta le soglie dell’azienda: è in una fase di crescita e sperimentazione che si incontra e dialoga con la direzione di ricerca e di sviluppo di Marazzi in quegli anni, focalizzata su alcuni snodi fondamentali come il colore, le dimensioni, l’internazionalizzazione. Nasce un sodalizio unico, per durata, profondità e risultati, tra Ghirri e la Marazzi per cui l’artista realizza – coinvolgendo anche John Batho, Cuchi White e Charles Traub – un progetto di ricerca in cui la ceramica è letta liberamente come superficie e spazio mentale, possibilità infinita di composizione, luce e colore.
In dieci anni Ghirri realizza per Marazzi un importante corpus di opere, quasi del tutto svincolate dai canoni dell’immagine pubblicitaria ed estremamente coerenti con la ricerca artistica e visiva e i temi cari al fotografo in quegli anni: la superficie, l’oggetto comune, il progetto, il paesaggio, la luce come genius loci.
Opere che dal 16 settembre al 31 ottobre 2021 sono protagoniste della mostra Luigi Ghirri. The Marazzi Years 1975 – 1985, a cura di Ilaria Campioli, al Palazzo Ducale di Sassuolo: un progetto espositivo realizzato dalle Gallerie Estensi in collaborazione con l’Archivio Luigi Ghirri e Marazzi Group, e proposto in occasione della 21a edizione del Festival Filosofia di Modena Carpi e Sassuolo il cui tema, Libertà, ben rappresenta lo spirito della lunga collaborazione tra l’artista e l’azienda.
“Con la mostra celebriamo un aspetto poco noto ma di grandissimo fascino dell’opera di Luigi Ghirri, che fu personalità di riferimento della fotografia italiana del secondo Novecento” – dichiara Martina Bagnoli, Direttrice delle Gallerie Estensi –. “Questa mostra in collaborazione con Marazzi reitera il rapporto stretto e vincente che le Gallerie Estensi hanno con il territorio e con la fervida realtà imprenditoriale che caratterizza queste terre.”
Al piano terra della preziosa dimora barocca, negli spazi dell’Appartamento dei Giganti riaperti al pubblico proprio in occasione della mostra, trenta fotografie nate dalla collaborazione tra l’artista e l’azienda vengono presentate per la prima volta dopo essere state conservate per quasi quarant’anni negli archivi di Marazzi. Gli spazi dell’appartamento – composto di un camerino e due camere con vetrate che affacciano su un imponente giardino all’italiana – con le loro quadrature prospettiche e fregi composti da cartigli, riquadri e due rilievi fittizi con Tritoni e Nereidi sembrano esaltare ancor più la poetica sensibile, i colori, le geometrie e le prospettive simboliche del fotografo emiliano.
“Nella produzione realizzata per Marazzi, Luigi Ghirri inserisce il materiale ceramico all’interno di una riflessione più ampia sulla rappresentazione” – spiega Ilaria Campioli, curatrice della mostra –. “Le superfici entrano a far parte di quel sistema di misurazione e riduzione del mondo in scala così importante per l’autore in quegli anni. La combinazione dei diversi piani e le griglie gli permettono di approfondire la riflessione sulla conoscenza e sull’apprendimento, come fossero un foglio su cui imparare ogni volta a scrivere e disegnare.”
Grazie all’impegno di Marazzi e alla collaborazione con l’Archivio Luigi Ghirri, la mostra al Palazzo Ducale di Sassuolo – luogo simbolo del territorio in cui tutto è nato – è il fulcro di un’importante operazione di valorizzazione realizzata grazie alla condivisione di un’esperienza culturale unica, che aggiunge un tassello importante alla conoscenza dell’opera e della ricerca di un maestro assoluto della fotografia italiana.
Accanto alla mostra al Palazzo Ducale, il progetto Luigi Ghirri. The Marazzi Years 1975 – 1985 ha visto la pubblicazione di un prezioso volume omonimo non destinato alla vendita e la creazione di un sito di approfondimento – www.ghirri.marazzi.it – completamente dedicato a questa speciale produzione di Ghirri. Il percorso espositivo ha avuto un simbolico inizio con l’esposizione di un piccolo focus dedicato all’opera simbolo di questa operazione, ospitato nelle sale dei Musei Civici di Reggio Emilia in occasione dell’edizione 2021 del festival Fotografia Europea; dopo Sassuolo la mostra, che ha un carattere itinerante, avrà uno sviluppo internazionale con una prima esposizione all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi dal 10 novembre 2021, in occasione di Paris Photo.
“Siamo molto felici di poter dare valore a questo sodalizio unico, nato tra uno dei più grandi maestri della fotografia italiana e l’azienda, esponendo le opere di Ghirri in uno dei luoghi simbolo del territorio come il Palazzo Ducale di Sassuolo delle Gallerie Estensi.” – afferma Mauro Vandini, AD di Marazzi. – “Siamo felici anche che questo sodalizio, grazie al supporto prezioso dell’Archivio e di Adele Ghirri nella realizzazione di questo progetto, continui ancora oggi.”