Fame, guerra e globalizzazione sono tre parole che vanno pronunciate insieme e quanto sta accadendo ora in Ucraina lo conferma. La fame è una delle conseguenze della guerra ma può essere anche un mezzo per portare avanti la guerra. L’Ucraina, che il secolo scorso ha conosciuto una pesante carestia che ha fatto milioni di morti, si trova, dopo quasi tre mesi di assedio, sull’orlo di una grave crisi alimentare. Intanto, mentre alcuni commentatori evocano lo spettro del genocidio, in un altro angolo del mondo si continua a morire di fame.
Ucraina ed emergenza fame
Attualmente 1,6 milioni di ucraini non hanno accesso all’acqua potabile e si rischia di raggiungere, in brevissimo tempo, quota 4,7 milioni. Questo l’allarme lanciato dalla commissaria per i diritti umani del parlamento ucraino Lyudmila Denisova. Le scorte di cibo in regioni come il Donetsk e il Lugansk, racconta la Denisova all’Ansa, sono state distrutte o confiscate dai russi. Per molti commentatori, non riuscendo nel suo progetto di guerra lampo, Putin starebbe utilizzando quello della fame come un’ulteriore arma. Quando le operazioni militari durano nel tempo, infatti, risulta uno strumento efficace per piegare la resistenza del nemico. A quasi un secolo di distanza, gli ucraini rischiano di subire le conseguenze di una nuova carestia.
Holodomor
Negli anni Trenta del Novecento, Stalin volle iniziare un processo di totale trasformazione dell’economia russa. In questo processo, l’agricoltura doveva diventare la fonte di foraggiamento dell’industria. Le sue politiche si rivelarono fallimentari e diedero origine a una vera e propria carestia che fece milioni di morti. Quella terribile pagina di storia è arrivata ai giorni nostri con il nome di Holodomor. Un vocabolo terribile che nasce dall’unione delle parole ucraine “holod” (morte) e “moryty” (uccidere) e che rendono conto dell’intenzionalità con la quale venne portato avanti un preciso disegno. Nel 2008, infatti, il parlamento dell’Ucraina ha riconosciuto quelle politiche come atti di genocidio mentre il Parlamento europeo ha riconosciuto l’Hodolomor un crimine contro l’umanità.
La fame nel mondo
La vocazione agricola dell’Ucraina che allora Stalin sfruttò in maniera malsana è un po’ quella che stiamo sfruttando noi oggi. In questi mesi ci siamo scoperti dipendenti da questo Paese per prodotti basilari della nostra alimentazione. Ancora più grave è che da questo immenso granaio dipendono anche diversi Paesi dell’Africa. Quei Paesi che noi chiamiamo “in via di sviluppo”. In alcuni dei silos rimasti bloccati nel porto di Odessa erano destinati al Programma Alimentare Mondiale (PAM) dell’ONU che li acquista per sostenere i suoi progetti, per esempio, nel Corno d’Africa. Ecco che oggi utilizziamo una parola nuova come “globalizzazione” per indicare la possibilità di trovare qualunque bene in ogni parte del mondo. Quando le politiche sono sbagliate, però, globalizzazione diventa sinonimo di mancanza per gli ultimi del mondo.