Lucia Azzolina è il nuovo ministro dell’Istruzione della Repubblica Italiana. Dopo le dimissioni del ministro Lorenzo Fioramonti, il premier Giuseppe Conte ha deciso di sdoppiare il ministero affidando le competenze sull’Università e la Ricerca al Rettore dell’Università Federico II di Napoli, Gaetano Manfredi, e quelle afferenti al mondo della scuola alla deputata del Movimento 5 Stelle, già sottosegretario all’Istruzione con il precedente ministro. Una donna, plurilaureata, impiegata da anni nel mondo della scuola e del sindacato.
Chi è Lucia Azzolina
Nata a Floridia, in provincia di Siracusa, nel 1982, il nuovo ministro dell’Istruzione si è laureata in Filosofia presso l’Università di Catania. Si è poi trasferita nel Nord Italia dove, grazie all’abilitazione all’insegnamento, ha iniziato la carriera nella scuola e continuato a studiare. Ha infatti ricoperto la cattedra di Storia Filosofia in diversi licei, conseguito la specializzazione per l’insegnamento a sostegno dei diversamente abili e conseguito una seconda laurea, in Giurisprudenza, presso l’Università di Pavia. Dopo la seconda laurea ha fatto pratica forense occupandosi di Diritto scolastico. Nel maggio 2019, infine, Lucia Azzolina è risultata idonea al concorso per dirigenti scolastici.
Da insegnante a ministro della pubblica istruzione
Quella scolastica non è stata l’unica strada professionale seguita dalla neo ministra che per diversi anni ha militato nel sindacato della scuola e nel 2018 si è candidata alle elezioni nelle fila del Movimento 5 Stelle. Lo scorso settembre, con l’inizio del governo Conte bis, è stata nominata Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e in seguito alle dimissioni del ministro Fioramonti, il premier l’ha scelta come nuovo ministro dell’Istruzione, affidandole il comparto scuola.
Le critiche mosse al nuovo ministro dell’Istruzione
Durante il suo mandato come sottogreterario all’Istruzione, Lucia Azzolina aveva elaborato e presentato un piano di riforma della scuola che non ha mancato di scatenare pesanti critiche. Per questa riforma, gli addetti ai lavori, infatti, le hanno obiettato di non aver previsto per il prossimo concorso straordinario, il cui bando si attende nei prossimi mesi, un metodo di valutazione meritocratico. Altre critiche, piovute sul ministro dell’Istruzione, riguardano la sua carriera professionale. Nel 2019, quando era già deputata, Lucia Azzolina ha superato la prova orale del concorso per dirigenti scolastici, dettaglio che la porrebbe in una posizione di conflitto d’interesse. I più critici, invece, non hanno risparmiato duri commenti mettendo in evidenza i bassi voti riportati nelle prove di lingua inglese e informatica.