L’uccisione degli orsi JJ4 e MJ5 è stata sospesa. Il Tar di Trento ha sospeso l’uccisione degli orsi Jj4 e Mj5 fino al 27 giugno ascoltando (in parte) i ricorsi arrivati da associazione di protezione degli animali con Enpa e Oipa. La prossima data è quella del 13 dicembre 2023, data in cui avrà luogo l’udienza di merito del Tar.
L’uccisione degli orsi JJ4 e MJ5: chi sono?
Lo scorso 5 marzo il runner Andrea Papi, che si trovava nei boschi del Trentino, si è imbattuto nell’orsa JJ4 che lo ha aggredito e ucciso. Un gesto da molti interpretato come difesa dei suoi cuccioli. Non era la prima volta che l’orsa si rendeva protagonista di un gesto simile solo che prima di allora non aveva mai ucciso nessuno ma solo ferito. L’orsa venne successivamente catturata. La sua ordinanza di abbattimento, però, fu impugnata e sospesa in attesa del giudizio di merito.
MJ5 è un esemplare maschio di 18 anni che in passato non si era mai reso protagonista di episodi violenti di questo calibro. Inoltre, non aveva neanche manifestato comportamenti a rischio. L’orso è figlio di Maya e Joze, due dei primi dieci esemplari introdotti in Trentino dalla Slovenia tra il 1999 e il 2002, ed è il secondo orso più anziano del Trentino, dietro alla femmina Kj1.
Le reazioni delle associazioni animaliste
“Accogliamo con soddisfazione la decisione del Tar di Trento di sospendere provvisoriamente il provvedimento di abbattimento nei confronti dell’orsa JJ4″. Questo il commento di Enpa, Leidaa e Oipa, che hanno presentato insieme ricorso contro i decreti del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.
“Il provvedimento di abbattimento e quindi l’uccisione dell’orsa JJ4 non ha alcun fondamento, dal momento che esistono valide alternative. Noi abbiamo elaborato delle proposte, che svilupperemo ulteriormente nelle prossime settimane, proprio per dimostrare che non c’è alcuna necessità di abbattere JJ4. L’orsa potrà andare a vivere in un posto molto lontano dal Casteller e soprattutto molto diverso. Ci sono dei precedenti molto incoraggianti dove gli animali sono stati trasferiti e stanno bene e vivono in situazioni compatibili con le loro esigenze etologiche“.
Osservazioni sulla sospensione del Tar
Le associazioni animaliste, però, potrebbero aver ottenuto una vittoria che potrebbe non essere determinante al fine di salvare le vite dei due orsi bruni.
Il Tar del Trento, infatti, ci fa capire come i ricorsi presentanti da Enpa, Leidaa e Oipa contro le decisioni della Provincia di abbattere i due orsi “non siano supportati da un presumibile fondamento giuridico e ravvisa già profili di inammissibilità“.
Questo è un passaggio volutamente sottolineato dalla provincia di Trento tramite una nota aggiungendo che “gli atti dell’Amministrazione vengono dunque ritenuti congruamente e compiutamente motivati, alla luce di un’approfondita istruttoria“. “Il Tar di Trento dichiara che le misure alternative all’abbattimento sono state adeguatamente considerate da parte della Provincia“, precisa e conclude la nota.