La decisione del fumettista Zerocalcare di non partecipare alla fiera di Lucca Comics & Games 2023 a causa del patrocinio dell’ambasciata israeliana ha avuto un’eco significativa, scatenando un dibattito pubblico e portando alla rinuncia di altri artisti.
Lucca Comics & Games 2023, la decisione di Zerocalcare
Il 28 ottobre, Zerocalcare ha annunciato sui social la sua decisione di non partecipare alla manifestazione, che si svolgerà dal 1 al 5 novembre. Il fumettista ha motivato la sua scelta con il fatto che il patrocinio dell’ambasciata israeliana “per me è un problema”.
Senza troppi giri di parole: Purtroppo il patrocinio dell’ambasciata israeliana su Lucca Comics per me rappresenta un problema. In questo momento in cui a Gaza sono incastrate due milioni di persone che non sanno nemmeno se saranno vive il giorno dopo, dopo oltre 6000 morti civili, uomini donne e bambini affamati e ridotti allo stremo in attesa del prossimo bombardamento o di un’invasione di terra, mentre politici sbraitano in TV che a Gaza non esistono civili e che Gaza dev’essere distrutta, mentre anche le Nazioni Unite chiedono un cessate il fuoco – il minimo davvero – che viene sprezzantemente rifiutato, per me venire a festeggiare li dentro rappresenta un corto circuito che non riesco a gestire.
Zerocalcare su Instagram
La decisione di Zerocalcare è stata sostenuta da molti artisti e intellettuali, che hanno denunciato la violazione del principio di libertà di espressione e il sostegno implicito di Lucca Comics & Games alle politiche del governo israeliano.
Sulla scia del fumettista romano
A seguito della decisione di Zerocalcare, altri artisti hanno annunciato la loro rinuncia alla fiera. Tra questi, l’artista Fumettibrutti. Anche l’associazione Amnesty International Italia ha annunciato che non sarà presente alla fiera, in segno di solidarietà con Zerocalcare e gli altri artisti che hanno scelto di boicottare l’evento.
La decisione di Lucca Comics & Games di accettare il patrocinio dell’ambasciata israeliana ha sollevato un’ondata di polemiche, che hanno messo in discussione il ruolo della fiera come luogo di incontro e confronto culturale.
La fiera ha respinto le critiche, affermando che il patrocinio è stato concesso in base ai criteri di qualità e rilevanza culturale. Tuttavia, la decisione di Lucca Comics & Games ha segnato una frattura nel mondo del fumetto italiano, dividendo gli artisti tra chi sostiene la fiera e chi la critica.
Le conseguenze della vicenda
La vicenda del patrocinio dell’ambasciata israeliana ha avuto un impatto significativo sulla fiera di Lucca Comics & Games. Da un lato, la vicenda ha scatenato un dibattito pubblico sul ruolo della fiera come luogo di incontro e confronto culturale. Questo dibattito ha contribuito a far emergere le contraddizioni della fiera, che da un lato si presenta come un evento aperto e inclusivo, dall’altro accetta il patrocinio di un governo che è accusato di violare i diritti umani.
Calo dei partecipanti?
Dall’altro lato, la vicenda ha avuto conseguenze concrete sul numero di partecipanti alla fiera. Secondo le stime degli organizzatori, la fiera di quest’anno ha registrato un calo di circa il 10% rispetto all’edizione del 2022. È ancora presto per dire quali saranno le conseguenze a lungo termine della vicenda. Tuttavia, è chiaro che la fiera di Lucca Comics & Games è uscita da questa vicenda profondamente segnata.