A 400 anni dalla morte di WILLIAM SHAKESPEARE. L’amore dà forma al mondo e lo rivoluziona in un solo attimo. L’amore…?conosci un altro modo per fregar la morte?”
Il tema dell’amore attraversa l’intero repertorio shakespeariano, dai poemi alle commedie, alle tragedie, passando dai sonetti. William vive il tema dell’amore in maniera nuova rispetto ai suoi contemporanei: non si sofferma solo sui classici aspetti dell’amore , ma indaga a fondo tutte le componenti dell’amore e le sue varie forme: l’amore cortigiano, l’amore irrequieto, l’amore compassionevole e quello sessuale . L’amore è la parte non perfetta della non perfetta condizione umana. L’amore volubile e leggero, si trasforma in amore romantico .In tutta la produzione di Shakespeare è catturata l’essenza dell’amore, chiara e semplice, sovrastante tutto…
Il sonetto 18:
“Devo paragonarti a una giornata estiva?
Tu sei più incantevole e mite.
Impetuosi venti scuotono le tenere gemme di maggio,
e il corso dell’estate è fin troppo breve.
Talvolta troppo caldo splende l’occhio del cielo
e spesso il suo aureo volto è offuscato,
e ogni bellezza col tempo perde il suo fulgore,
sciupata dal caso o dal corso mutevole della natura.
Ma la tua eterna estate non sfiorirà,
né perderai possesso della tua bellezza;
né morte si vanterà di coprirti con la sua ombra,
poiché tu cresci nel tempo in versi eterni.
Finche’ uomini respirano e occhi vedono,
vivranno questi miei versi, e daranno vita a te”.
Il sonetto 18:
“Devo paragonarti a una giornata estiva?
Tu sei più incantevole e mite.
Impetuosi venti scuotono le tenere gemme di maggio,
e il corso dell’estate è fin troppo breve.
Talvolta troppo caldo splende l’occhio del cielo
e spesso il suo aureo volto è offuscato,
e ogni bellezza col tempo perde il suo fulgore,
sciupata dal caso o dal corso mutevole della natura.
Ma la tua eterna estate non sfiorirà,
né perderai possesso della tua bellezza;
né morte si vanterà di coprirti con la sua ombra,
poiché tu cresci nel tempo in versi eterni.
Finche’ uomini respirano e occhi vedono,
vivranno questi miei versi, e daranno vita a te”.
In scena, diretta dall’autrice, attrice e regista Sarah Falanga, la Compagnia Stabile dell’Accademia Magna Graecia di Paestum.
Appuntamento al Museo Archeologico Nazionale di Paestum il giorno 14 Febbraio 2016, ore 17:30…Non mancate!!