Finalmente è stato estratto un ‘cartellino rosso’ alla corruzione nello sport. I ministri dello sport dei paesi del Consiglio d’Europa si sono riuniti per discutere di una spinosa questione: la manipolazione dei risultati e i sistemi di “good governance” nello sport internazionale.
Al termine della conferenza di due giorni, i rappresentanti di 15 paesi hanno firmato una convenzione per meglio prevenire e perseguire legalmente la corruzione e la manipolazione delle competizioni sportive e per punire le organizzazioni sportive disoneste. In alcuni casi, le organizzazioni potrebbero venir punite nel caso non dovessero adottare misure necessarie e ragionevoli per prevenire la corruzione al loro interno. In base al nuovo regime, la corruzione di privati diventa un reato perseguibile d’ufficio, anche nei casi in cui non ne consegue una distorsione della concorrenza, come invece succede oggi. Al momento, i casi di corruzione di privati sono perseguibili solo dopo la denuncia da parte di una società, un gruppo o un individuo.
Vi sono poi altre modifiche legali in corso che riguarda la revisione della legge sul riciclaggio di denaro che pone i responsabili sportivi di alto rango tra le “persone politicamente esposte”. Saranno quindi oggetto di un controllo finanziario accurato. Anche le legislazione delle lotterie nazionali saranno riviste per prevenire le scommesse illegali e la manipolazione dei risultati.
Un’indagine condotta nel 2012 dall’osservatorio sportivo indipendente “Play the Game” e da sei università europee ha evidenziato che soltanto un terzo delle 35 federazioni olimpiche interrogate dispone di comitati etici, di verifica o di esame delle finanze. Inoltre, solo una manciata di esse adotta criteri trasparenti e obiettivi al momento della distribuzione di fondi per lo sviluppo. Altre ricerche hanno mostrato che meno della metà delle federazioni pubblicano i loro rapporti finanziari o li mettono a disposizione su richiesta.
Vale la pena rammentare il caso più recente che riguarda la controversia attorno alla trasparenza di un’inchiesta etica avviata per far luce sul processo di attribuzione della Coppa del mondo di calcio 2018 e 2022, oltre che uno scandalo legato a degli orologi di lusso. Il 16 settembre, il Comitato di etica della FIFA ha chiesto ai dirigenti dell’organizzazione di restituire i 65 orologi, del valore di 25’000 franchi l’uno, offerti come regalo per la Coppa del mondo dalla Federcalcio brasiliana di calcio. Altrimenti, rischiano azioni disciplinari.
Ora tutto sta nel far sì che la legislazione adottata a livello internazionale, almeno sulla carta, sia un segnale importante per combattere la corruzione.