Il Consiglio ha aggiunto due cittadini iraniani e la Direzione della sicurezza interna del ministero iraniano dell’intelligence e della sicurezza all’elenco dei terroristi stabilito dall’UE (misure definite nella posizione comune 2001/931/PESC) nel quadro della sua risposta ai recenti attentati sventati sul territorio europeo. Le sanzioni disposte sono effettive da oggi.
UE e lotta al terrorismo: le misure restrittive
In seguito al riesame semestrale dell’elenco, il Consiglio ha inoltre prorogato le misure restrittive nei confronti delle persone ed entità già inserite in elenco. Attualmente figurano nell’elenco 15 persone fisiche e 21 gruppi ed entità.
Alle persone, ai gruppi e alle entità presenti nell’elenco pubblicato oggi si applica il congelamento dei capitali e delle altre risorse finanziarie detenute. È inoltre fatto divieto a qualsiasi operatore dell’UE di mettere capitali e risorse economiche a loro disposizione.
Il Consiglio “Affari esteri” ha adottato gli atti giuridici in questione l’8 gennaio 2019. Tali atti sono pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 9 gennaio.
Il regime di sanzioni disposto dalla posizione comune 2001/931/PESC è distinto dalla normativa UE che attua le risoluzioni 1267 (2011), 1989 (2011) e 2253 (2015) del Consiglio di sicurezza dell’ONU relative ad Al Quaeda e all’ISIL/Da’esh.
L’UE dispone anche di un regime di sanzioni che le consente di applicare sanzioni in maniera autonoma nei confronti dell’ISIL/Da’esh e di Al Qaeda e di persone ed entità ad essi associate o che li sostengono.