Sabato 25 gennaio sono tornate in piazza le arance della salute della Fondazione Airc per la lotta al cancro. Sono state oltre 3mila le piazze sparse per l’Italia, dove per il trentesimo anno consecutivo i 20mila volontari dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro hanno preparato banchetti dedicati alla vendita delle arance rosse, simbolo di una sana alimentazione. La missione, da trent’anni a questa parte, non è cambiata: aiutare la ricerca supportando i progetti di 5mila scienziati al lavoro per combattere i tumori.
Lotta al cancro: nascita ed evoluzione dell’iniziativa AIRC
“L’edizione” di quest’anno segna il trentesimo anniversario della manifestazione ideata dalla Fondazione AIRC. L’origine di questo che è ormai diventato un appuntamento benefico fisso si all’allora consigliere del Comitato Sicilia di Airc Maria Carla Borghese. Come ‘testimonial’ la scelta ricadde sulle arance rosse di Sicilia e dopo un test in due piazze di Milano, la manifestazione inizio la sua puntuale cadenza annuale.
Nel corso di questi trent’anni, l’iniziativa si è evoluta sono disponibili anche la marmellata d’arancia (vasetto da 240 grammi, donazione minima 6 euro) e il miele di fiori d’arancio (confezione da 500 grammi, donazione minima 7 euro).
La motivazione dietro le arance
Cosa lega arance e lotta al cancro? Adottare una sana alimentazione è una delle abitudini principali nella prevenzione dei tumori, in quanto riduce alcuni dei maggiori fattori di rischio, quali la sedentarietà e l’obesità.
“Le arance rosse sono il simbolo della sana alimentazione, ricche di pigmenti chiamati antocianine che in laboratorio hanno dimostrato di poter rallentare la proliferazione cellulare e aumentare la morte cellulare programmata in numerosi tipi di tumore, come quelli del colon-retto o della prostata“, ha spiegato Luigi Ricciardiello, ricercatore della Fondazione Airc e professore di gastroenterologia all’Università di Bologna. “Le arance sono inoltre uno dei frutti presenti nella dieta mediterranea i cui effetti positivi sono dimostrati da numerosi studi epidemiologici. Oggi sappiamo, per esempio, che l’adesione alla dieta mediterranea riduce significativamente la possibilità di sviluppare il tumore del colon-retto e, grazie a uno studio sostenuto da Airc, abbiamo dimostrato in esperimenti di laboratorio che questa riduzione del rischio avviene attraverso cambiamenti del microbiota intestinale“.