Le navi non dovrebbero ricavare alcun vantaggio finanziario dallo scarico di rifiuti in mare. Per contrastare lo scarico di rifiuti, il Consiglio Europeo ha adottato un orientamento generale su norme aggiornate relative agli impianti portuali di raccolta che forniranno incentivi affinché le navi smaltiscano i propri rifiuti a terra.
“Si tratta di uno strumento importante per rendere il trasporto marittimo più rispettoso dell’ambiente“, ha dichiarato Ivaylo Moskovsky, ministro bulgaro dei trasporti, della tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni. “Ci aiuterà a proteggere i nostri mari da rifiuti di plastica, attrezzi da pesca in disuso e altri rifiuti che attualmente finiscono per danneggiare il nostro ambiente marino.“
In base alla riforma, le navi dovranno versare una tariffa indiretta che darà loro il diritto di conferire rifiuti in un porto e che dovrà essere pagata indipendentemente dal fatto che esse conferiscano o meno i rifiuti. Tale tariffa si applicherà anche ai pescherecci e alle imbarcazioni da diporto, per cui riguarderà anche lo smaltimento delle reti da pesca giunte al termine del loro ciclo di vita e dei rifiuti pescati “passivamente” in mare. La tariffa si baserà sul principio del recupero dei costi.
In base al concetto di “nave verde“, alle navi che possono dimostrare una gestione sostenibile dei rifiuti a bordo sarà applicata una tariffa ridotta sui rifiuti.
Inoltre, la revisione dell’attuale direttiva sugli impianti portuali di raccolta del 2000 renderà più efficienti le operazioni marittime in porto attraverso la riduzione degli oneri amministrativi per l’industria e altre parti interessate. Renderà la direttiva coerente con la legislazione dell’UE in materia di rifiuti, ad esempio stabilendo che i porti dispongano di piani di raccolta e di gestione dei rifiuti. Infine, allineerà la legislazione dell’UE alla convenzione internazionale per la prevenzione dell’inquinamento causato da navi (MARPOL), che è stata modificata dal momento dell’adozione dell’attuale direttiva.
Gli Stati membri senza sbocco sul mare privi di porti o navi battenti la loro bandiera non saranno tenuti a recepire la direttiva o parti di essa. Il testo concordato oggi costituisce la posizione del Consiglio per i negoziati con il Parlamento europeo. Il testo definitivo deve essere approvato sia dal Consiglio che dal Parlamento europeo prima di poter entrare in vigore.