In un mondo connesso e digitale in cui anche il denaro assume forme sempre più virtuali, alla complessa formazione dei ragazzi sui temi economici e finanziari si associa la difficoltà di insegnare ai più piccoli come utilizzare, risparmiare e spendere i propri soldi. Questi sono i temi affrontati oggi durante l’appuntamento milanese organizzato da Flowe, pending B Corp del Gruppo Bancario Mediolanum, presso lo spazio PHYD di via Tortona. Protagonisti del talk show Oscar di Montigny, Presidente di Flowe; Ivan Mazzoleni, CEO di Flowe; Cosimo Finzi, Sociologo e Ricercatore AD AstraRicerche; Stefania Andreoli, Psicoterapeuta; Gianna Martinengo, Presidente di Women & Tech e Tudor Laurini, in arte Klaus, Talent. Alla base dell’evento, un’indagine dell’Osservatorio sulle Giovani Generazioni di Flowe che analizza il rapporto con il denaro e la tecnologia dei ragazzi e il ruolo che i genitori e le famiglie svolgono nell’insegnare ai più piccoli come gestire questi strumenti.
La ricerca è stata condotta da AstraRicerche e ha evidenziato come i bambini inizino a utilizzare device tecnologici molto presto – 7,7 anni è l’età media – anche per gli acquisti online tramite carte di credito o debito; l’accesso agli e-commerce è diffuso nel 38,5% dei casi, con frequenza maggiore all’aumentare dell’età (si va dal 21% per la fascia 7-9 anni al 76% per i 16-18enni). L’indagine analizza anche le modalità con cui vengono realizzati gli acquisti: dai ragazzi, in totale autonomia, per il 33,5% degli intervistati; con il supporto dei genitori, nella scelta e ancor più nella fase di pagamento, per il restante 66,5%.
Cosimo Finzi, Sociologo e Ricercatore AD AstraRicerche, responsabile dell’indagine condotta, ha affermato: “Tra i molti risultati interessanti della ricerca ce n’è uno che ritengo essenziale per capire la rilevanza del tema: sono molti i giovanissimi che – utilizzando devices per loro ‘naturali’ e quindi non trovando difficoltà alcuna nell’atto in sé – effettuano acquisti online, non sempre con la supervisione dei genitori; è evidente come una cultura economico-finanziaria molto superiore a quella attualmente posseduta sia necessaria fin da piccoli e che non sia un percorso facile in un Paese in cui ci sono grandi carenze in termini di capacità di comprensione dei testi e logico-matematiche. La crescita dell’educazione in questi ambiti serve quando si è giovani, quando si è adulti e senza dubbio, per molteplici motivi, quando si ha responsabilità genitoriali”.
Di grande interesse è un dato in particolare: nella quasi totalità dei casi le famiglie italiane avvertono come propria la responsabilità dell’educazione finanziaria dei giovani, in capo prevalentemente ai genitori, che per il 92% ritengono importante formare i più piccoli già alla fine delle scuole elementari e per farlo prediligono il metodo della simulazione (66%) e la classica “paghetta”, strumento educativo preferenziale.
In sintonia con queste evidenze e con i relativi bisogni, l’Osservatorio sulle Giovani Generazioni di Flowe ha deciso di accompagnare le mamme e i papà nel percorso educativo, offrendo loro uno strumento finanziario completo, la Flowe Junior, una carta prepagata sicura, controllata, digitale e attenta alla sostenibilità, utilizzabile dai ragazzi tra i 12 e i 18 anni.
La carta di debito è infatti collegata all’app Flowe e accessibile in doppia modalità: dai figli, con un’interfaccia essenziale, limitata alle sole funzionalità disponibili e un tone of voice informale, adatto ai più piccoli; dai genitori, con la possibilità di impostare limiti, blocchi e sistemi automatici di trasferimento del denaro, oltre a offrire la possibilità di monitorare e controllare come e quando viene utilizzata la carta da parte del figlio.
“Educare i giovani ad accrescere la coscienza delle proprie risorse, non solo economiche, è essenziale. L’Italia è uno dei Paesi più arretrati in termini di educazione finanziaria, al contrario dovrebbe essere un tema nelle agende di ogni giorno. Si tratta di un grave gap che limita il potenziale e la libertà dell’individuo, poiché essere consapevoli delle proprie finanze permette una scelta matura” ha spiegato Ivan Mazzoleni, CEO dell’Osservatorio sulle Giovani Generazioni di Flowe. “Inoltre, la digitalizzazione ha reso il denaro più immateriale amplificando la possibilità di perdere di vista l’effettivo consumo delle proprie risorse. È per questo motivo che Flowe intende investire in uno strumento come la Flowe Junior, con l’obiettivo di porsi al fianco della relazione tra genitori e figli per aiutarli a compiere quei passi necessari per poter aumentare la consapevolezza dei ragazzi”.
Bambini e ragazzi possono così acquisire una progressiva autonomia nei loro acquisti e risparmi, sviluppando man mano nuove competenze finanziarie, ma sotto attento monitoraggio da parte di mamme e papà, che stabiliscono i limiti delle operazioni, controllano in tempo reale i flussi economici e possono proteggere i propri figli da rischi esterni o cattiva gestione del denaro.
Non solo, ai ragazzi vengono offerti attraverso l’applicazione contatti sicuri, contenuti video differenziati a seconda dell’età, possibilità di costruire obiettivi di risparmio (perché imparino a ragionare guardando al futuro), categorizzazione e analisi delle spese in versione light (di più semplice comprensione per loro rispetto alla reportistica completa fornita ai genitori), liste di compiti da svolgere e accesso all’app – con conseguente utilizzo della carta – tramite PIN virtuale personale.
Stefania Andreoli, Psicoterapeuta, ha delineato lo scenario educativo attuale: “Tra gli argomenti considerati difficili se non addirittura tabù nelle famiglie italiane c’è senz’altro quello del denaro. Si tratta di un discorso che capita venga evitato da parte dei genitori perché può produrre disagio, spinge ad ammettere le proprie debolezze o la propria impreparazione nel trattarlo insieme ai figli con autorevolezza. Nella realtà quotidiana deve essere inteso tra i temi presenti nell’attività educativa: oggi più che mai, tutto parla di denaro e sarebbe un grosso limite se a negarlo fosse proprio la possibilità di affrontarlo in famiglia come un aspetto dai connotati sì profondamente simbolici, ma nello stesso tempo concreto, oggettivo, pratico. Le famiglie possono inoltre chiedere aiuto e trovare anche enti esperti esterni affinché si costruisca una cultura della formazione finanziaria dei ragazzi”.
“È importante capire che il denaro è un mezzo per realizzare i propri obiettivi nella vita, che aiuta l’individuo educato a raggiungere le proprie mete. Dobbiamo quindi avvicinarci all’educazione finanziaria e diventare più virtuosi nella gestione del denaro e delle proprie finanze. Il primo tassello di questo percorso risiede nella famiglia” ha chiosato Oscar di Montigny, Presidente dell’Osservatorio sulle Giovani Generazioni di Flowe, che ha quindi così concluso: “L’Italia è il Paese che vanta tra le più elevate capacità di risparmio ma nello stesso tempo è l’unico dell’area Ocse a mostrare differenze tra ragazze e ragazzi in tema di alfabetizzazione finanziaria; diversità che si registrano già all’età di 15 anni. Tra le ambizioni che ci muovono vi è dunque anche quella di contribuire a riorientare questa tendenza indirizzandola verso una maggiore equità“.