Per la rassegna AstraDoc -Viaggio nel cinema del reale – organizzata da Arci Movie, Parallelo 41, Università Federico II e Coinor – ancora un appuntamento con il cinema di qualità. Sarà proiettato “Loro di Napoli” di Pierfrancesco Li Donni. Il regista Li Donni e parte del cast, tra cui il Presidente dell’AfroNapoli United Antonio Gargiulo e il calciatore Adama Touré, saranno presenti in sala.
Il documentario “Loro Di Napoli” ha vinto il Premio “Cinemaitaliano.info” come Miglior Film Italiano alla 56ª edizione del Festival dei Popoli e quello come Miglior Film Internazionale al Festival du programmes audivisuels di Biarritz (FIPA), durante il quale è stato insignito del Télérama Prize, il premio di critica cinematografica assegnato dall’omonima rivista di cinema francese.
A Napoli, nel 2009, a due passi da piazza Garibaldi, nasce l’Afro-Napoli United, una squadra di migranti partenopei provenienti dall’Africa e dal Sud America, composta da italiani di seconda generazione e napoletani. Giocano tornei amatoriali nei campi della periferia nord di Napoli e vincono. Sempre.
Cinque anni dopo il sogno di Antonio, il presidente e fondatore dell’Afro-Napoli, è quello di portare i suoi ragazzi a calcare i campi dei campionati Figc. Ed è proprio allora che il progetto si scontra con il muro di gomma della burocrazia sportiva e delle leggi italiane. Si chiamano permesso di soggiorno, permesso di soggiorno di lunga durata, certificato di residenza, gli ostacoli che impediscono ai giocatori dell’Afro di giocare a calcio nei campionati riservati agli italiani “regolari”. Ma, grazie alla tenacia e agli sforzi di Antonio, i ragazzi ce la fanno e la squadra riesce ad iscriversi al campionato federale di Terza Categoria. I protagonisti di questa storia sono Adam, Lello e Maxime, tutti giocatori dell’Afro-Napoli United.
Adam, originario della Costa d’Avorio, napoletano da sempre, vive a Secondigliano e passa le sue giornate inseguendo il sogno di trovare un lavoro, talvolta anche illecito o dal guadagno facile. Nell’Afro-Napoli gioca in porta.
Lello è nato a Napoli, nei Quartieri Spagnoli, da padre napoletano e madre marocchina. I suoi genitori non l’hanno mai dichiarato all’anagrafe, così Lello, all’età di 23 anni, è uno dei pochissimi apolidi italiani.
Maxime, ivoriano, ex under 17 della nazionale del suo Paese, vive in una baracca alla periferia di Pianura e spera un giorno di poter giocare in una squadra di serie A.
Attraverso le vite di questi quattro personaggi, Loro di Napoli racconta lo scontro quotidiano tra una integrazione ormai inarrestabile e le lungaggini e l’ostilità della legge italiana in un contesto difficile e problematico come quello di Napoli.