Lontano, più lontano,
nel lentissimo crepuscolo dei 70°N,
rotta indefinita,
con l’odore di nafta nel naso,
con il monotono ronzio del motore nelle orecchie,
con l’umidità salata sotto le mani,
con il lento scorrere delle rughe del mare,
che nasconde nuvole di chiari merluzzi.
Senza campo, senza orologio, senza calendario,
programmando di ordinare la scrivania dell’anima,
e svuotarne il cestino.
Poesia e disegno di Umberto Oreste per Cinque Colonne Magazine