Barricate all’ingresso della città, soldati a presidio del territorio. Accade ad Arzano, comune dell’hinterland napoletano che le autorità locali hanno decretato zona rossa. I commercianti sono scesi in piazza a protestare contro questa misura che resterà in vigore fino al 23 ottobre mentre i soldati dell’esercito saranno impegnati per il controllo delle strade come avvenuto un po’ ovunque nei mesi della chiusura totale. La scelta del mini lockdown di Arzano segue il trend sulle zone rosse locali stabilito per l’Italia dal governo per la gestione di questa seconda ondata di pandemia.
La scelta dei mini lockdown in Italia: Arzano
Nella sola giornata del 14 ottobre ad Arzano si erano registrati 33 nuovi casi di Covid facendo salire il totale a 200, un numero troppo alto in relazione alla densità di popolazione (il più alto secondo l’Asl 2 Napoli Nord) e così il commissario prefettizio, Maria Pia De Rosa, ha firmato l’ordinanza di chiusura. Dallo scorso anno, infatti, Arzano è commissariata dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazione mafiosa. A sostegno di questa misura, il prefetto di Napoli, Marco Valentini, ha deciso di impiegare i soldati dell’esercito, il contingente Strade sicure, che dovrà garantire la cintura della zona rossa.
Cosa prevede l’ordinanza
Il provvedimento, valido dallo scorso 15 ottobre fino al 23, prevede la chiusura di:
- scuole di ogni ordine e grado;
- esercizi commerciali non indispensabili
- cimitero
- centri anziani
- palestre
Stabilisce poi la sospensione di:
- manifestazioni ed eventi pubblici
- mercato settimanale
Restano dunque aperti i negozi di generi alimentari, di alimenti per animali, fornai, farmacie, negozi di ottica e distributori di benzina. Le attività che restano aperte sono tenute al rispetto delle norme anti Covid. Vige l’assoluto divieto di assembramenti e l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e in tutti gli orari. Coloro che manifestano sintomi da infezione respiratoria e temperatura corporea superiore ai 37,5 ° sono tenuti a restare in casa e contattare il proprio medico di base o l’Asl di competenza.
Scuole chiuse in Campania
Intanto il balzo dei contagi tra studenti e docenti nelle città della Campania ha spinto il governatore De Luca a emettere un’ordinanza di chiusura delle scuole da ieri, 16 ottobre, fino al 30. Il documento prevede anche il divieto per bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie e simili di effettuare la vendita con asporto oltre le 21. Potranno continuarla solo le attività che la svolgono già ordinariamente con consegna in auto. Sono inoltre vietate le feste, sia all’aperto che al chiuso, anche se con meno di 30 invitati, i cortei funebri e ogni forma di aggregazione sia all’aperto che in casa, sono chiusi i circoli ludici e ricreativi. Gli enti e gli uffici pubblici sono tenuti a scaglionare gli ingressi del personale. Ora, se si vuole contrastare il costante peggioramento della situazione bisogna trovare il coraggio di affrontare il vero nodo a livello nazionale di questa emergenza: il trasporto pubblico locale.
Immagine di copertina foto di Corrado Volpicelli