La programmazione delle Officine Nord delle OGR ‒ guidate dal Presidente Fulvio Gianaria, dal Direttore Generale Massimo Lapucci e dal Direttore Artistico Nicola Ricciardi ‒ entra a pieno regime con il funzionamento simultaneo dei tre Binari dedicati alle Arti Visive. A sei mesi esatti dalla restituzione alla città della grande “cattedrale” industriale di Corso Castelfidardo recuperata dalla Fondazione CRT, con lo SPRING BANG – il BIG BANG di primavera – le OGR definiscono completamente la mission della prima Manica – le Officine Nord – aperta al pubblico, inaugurando tre nuovi progetti – la mostra di Susan Hiller, Learn & Play! teamLab Future Park, The Newsroom – che ruotano attorno a un unico focus tematico: il rapporto tra arte, tecnologia e innovazione.
“Ambienti digitali interattivi, esperienze di realtà aumentata, percorsi immersivi multisensoriali: così gettiamo un ponte ideale sull’apertura a fine anno delle Officine Sud, dove si esploreranno le frontiere dell’innovazione scientifica, tecnologica, industriale – annuncia il Direttore Generale delle OGR Massimo Lapucci –. Laboratori di ricerca sui Big Data, acceleratori di imprese, sviluppo di start up high tech dei talenti italiani rientrati dalla Silicon Valley, sperimentazione di idee funzionali anche alla proposta di contenuti creativi per il pubblico delle Officine Nord, caratterizzeranno ancor più le OGR come un vero e proprio innovation hub internazionale”.
“I tre inediti e sperimentali progetti che sveliamo oggi mirano a riaffermare Torino come centro gravitazionale per i mondi del contemporaneo e dell’innovazione – aggiunge il Direttore Artistico delle OGR Nicola Ricciardi –. Nei primi sei mesi dall’opening abbiamo battezzato un nuovo ecosistema per lo sviluppo e la crescita del capitale culturale, sociale ed economico del territorio, in continuità con la propria storia. Questo nostro ‘SPRING BANG’ è un ulteriore passo in tale direzione — ovvero quella di fare delle OGR un luogo della città e per la città, dove contenuti unici e discipline a volte contrastanti trovino sede di produzione e contaminazione, e dove progettualità internazionali e pubblici diversi per formazione, estrazione, interessi convivano e interagiscano“.