Scadono il prossimo 15 febbraio le iscrizioni – gratuite – per partecipare alla sesta edizione de Lo Spiraglio FilmFestival della salute mentale, evento di corti e lungometraggi, che si terrà a Roma dal 31 marzo al 2 aprile 2016 presso il MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo. Promosso da ROMA CAPITALE – Dipartimento Salute Mentale, ASL ROMA 1 e MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo. Il festival è nato con lo scopo di raccontare il mondo della salute mentale nelle sue molteplici varietà, attraverso le immagini. L’obiettivo è quello di avvicinare un vasto pubblico alla tematica e permettere a chi produce audiovisivi, dedicati o ispirati all’argomento, di mettere in evidenza risorse creative e qualità del prodotto.
Il bando è gratuito e aperto ai lavori realizzati sia dai centri di produzione integrata (centri che lavorano sul disagio psichico) che dai videomaker ed è diviso in una sezione dedicata ai cortometraggi (durata max 30’) e una riservata ai lungometraggi (oltre i 30’). La partecipazione è aperta a tutti i generi (fiction, documentario, animazione, ecc.), purché l’opera tratti il tema della salute mentale, in modo esplicito o simbolico, con risultati validi e originali. La scadenza per la presentazione dei lavori è fissata al 15 febbraio 2016 e tutta la documentazione per partecipare al festival – a iscrizione gratuita – è scaricabile dal sito ufficiale del festival, www.lospiragliofilmfestival.
Una Giuria composta da addetti ai lavori appartenenti all’ambito sociale, psichiatrico e cinematografico assegnerà il Premio “Fausto Antonucci” di 1.000 euro al miglior cortometraggio e il Premio “Jorge Garcia Badaracco – Fondazione Maria Elisa Mitre” di 1.000 euro al miglior lungometraggio. Il festival, inoltre, premierà un personaggio particolarmente significativo del mondo cinematografico che abbia raccontato vita, sentimenti ed emozioni di persone e gruppi legati al mondo della salute mentale. Nelle edizioni passate sono stati premiati Sergio Castellitto, Carlo Verdone, Alba Rohrwacher, Marco Bellocchio e Giulio Manfredonia.