Live your dream è il mantra visionario dello startupper seriale Franco Denari, ora ceo di Eataly Net responsabile dell’area Usa (l’eCommerce di Eataly che vende online le eccellenze del Made in Italy in tutto il mondo). Una filosofia di vita che è diventata un libro, Live your dream – Manuale di coraggiosa sopravvivenza per le giovani generazioni (Lupetti Editore, 15 euro), che sarà presentato al Salone del Libro di Torino (12-16 maggio 2016), il cui tema quest’anno è proprio “Visioni”. L’autore Franco Denari sarà presente allo stand di Lupetti Editore (Stand J59 – PAD 2) per tutta la giornata di sabato 14 maggio, a disposizione per chiunque voglia chiedere consigli o semplicemente scambiare qualche idea.
Chi è Franco Denari
Il decalogo per avviare una start up di successo
Nel libro si risponde alla domanda cruciale: quali sono le caratteristiche vincenti quando si decide di fondare un’impresa? Per l’autore, la maggior parte esulano dall’ambito propriamente economico ed entrano nella sfera personale dell’imprenditore, spesso limitata da una tradizione tipicamente italiana di invidia per il successo, mancanza di tenacia e di voglia di mettersi a rischio, che crea i cosiddetti ‘bamboccioni’.
1. Persistere dopo tanti fallimenti – in Italia manca la cultura del fallimento; è invece fondamentale avere la grinta per portare avanti le proprie passioni, anche dopo 73 rifiuti (come nel caso dell’idea alla base di Eataly Net).
2. Sognare di cambiare il mondo, non di fare i soldi – l’imprenditore deve avere una visione che superi il momento contingente per tentare di cambiare il futuro: come Gaudì con la Sagrada Familia, ideare un progetto che vada al
di là della propria individualità come professionista e come essere umano, per il quale i soldi sono la conseguenza e non l’obiettivo primario.
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4. Risolvere un problema (preferibilmente personale) – Facebook, Google, Microsoft, hanno questo in comune: nascono da una “mancanza personale “dei fondatori, che in prima persona si sono messi a trovare e costruire una soluzione a cui nessuno aveva pensato prima.
5. Abbandonare qualsiasi alibi – il concetto di ‘resilienza’ rappresenta l’antidoto al meccanismo umano più comune per rimanere conservativi e reazionari: darsi degli alibi per non cambiare, evitando la fatica di superare i nostri limiti, cercare nuove soluzioni, migliorare noi stessi e il mondo.
6. Dare e ricevere continuamente feedback – il lavoro principale di un CEO, indipendentemente dalla dimensione dell’impresa, è dare e ricevere feedback sinceri e trasparenti, dimenticando tutto ciò che ha imparato sull’educazione (che richiede di edulcorare i giudizi).
7. Essere ottimisti – l’ottimismo lavora come l’effetto placebo: un’attitudine mentale positiva può avere ricadute misurabili e percepibili sulle nostre possibilità di successo; il modo in cui scegliamo di interpretare gli eventi che ci accadono determina il significato che essi hanno per noi.
8. Saper gestire al meglio la propria squadra – la maggior parte dei progetti fallisce perché non viene dato, all’inizio, un metodo di lavoro, che non dev’essere imposto dall’alto ma accolto dal team con convinzione e accettazione: presupposto necessario per la condivisione è la fiducia nei confronti del leader che guida la squadra; vincere significa condividere un metodo.
9. Agire ora – il pittore impressionista deve dipingere senza disegno preparatorio, lavorando il colore secondo l’ispirazione del momento; allo stesso modo l’imprenditore deve cogliere la fotografia della realtà e, senza troppi disegni preparatori o infiniti business plan, introiettarla e utilizzarla per la propria idea imprenditoriale.
10. Disimparare ad essere multitasking – come possiamo accorgerci di un’opportunità se non siamo totalmente focalizzati su quello che stiamo facendo? Le opportunità non galleggiano sulla superficie, spesso si nascondono nelle pieghe profonde delle cose, e la sfida è quella di essere abbastanza consapevoli, concentrati e focalizzati per vederle e coglierle al volo.